Il caso
giovedì 12 Dicembre, 2024
di Redazione
L’ecotassa rischia di essere, per molte famiglie, la più classica delle «Stangate di Natale». A lanciare l’avviso e fare chiarezza è il Centro di ricerca e tutela dei consumatori di Trento. «Sono giunte al nostro Centro diverse segnalazioni da parte di consumatori che stanno ricevendo da parte dell’Agenzia delle Entrate la notifica dell’atto di accertamento per omesso versamento della cosiddetta “ecotassa” – scrive il Centro – Tale imposta, il cui importo va dai 1.100 ai 2.500 Euro, era stata introdotta con la legge bilancio 2019 per disincentivare l’acquisto di vetture nuove con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km, dato riportato al rigo V7 del libretto di circolazione». Il Centro spiega che «a decorrere dal 01.03.2019 e fino al 31.12.2021, chi acquistava, anche in locazione finanziaria, e immatricolava in Italia un veicolo nuovo doveva provvedere al versamento di un’imposta parametrata alla quantità dei grammi di CO2 emessi. Nel corso dei diversi chiarimenti emessi dall’Agenzia delle Entrate è stato precisato che l’imposta risulta dovuta anche da coloro che immatricolano in Italia una vettura già immatricolata in un altro Stato in quanto l’obiettivo è quello di disincentivare la circolazione sul territorio italiano di altri veicoli inquinanti».
Non è invece assoggettato al pagamento il soggetto che «abbia concluso il contratto di acquisto prima della data del 01.03.2019 anche se l’immatricolazione è avvenuta in data successiva. Come chiarito con la Risoluzione 32/E emessa dall’Agenzia delle Entrate in data 28.02.2019 unico soggetto tenuto al pagamento di tale imposta risulta essere esclusivamente l’acquirente del veicolo mentre, solo in merito alle modalità di versamento, è stato chiarito che il versamento dell’imposta potesse essere effettuato oltre che dall’acquirente del veicolo, anche da chi richiede l’immatricolazione in nome e per conto dell’acquirente, come ad esempio il concessionario».
Qualora l’automobilista abbia acquistato l’auto da un concessionario il Centro fa sapere di essere a disposizione dei «consumatori nel tentativo di richiedere il rimborso delle sanzioni e degli interessi al soggetto incaricato di dare corso alle pratiche di immatricolazione del mezzo in Italia a causa della violazione di un obbligo di informazione del consumatore, come ad esempio nel caso di acquisto da concessionario».
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