Il voto a Palazzo thun
venerdì 12 Maggio, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
La delibera a favore dell’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti, alias inceneritore, è stata approvata dal Consiglio comunale di Trento. Con il voto quasi unanime della maggioranza e l’astensione, non solo di Fratelli d’Italia (dubbioso anche in Provincia), ma anche dei consiglieri della Lega, intenzionati in un primo momento a votare contro, poi è arrivato il richiamo da piazza Dante. Non sono riusciti, però, a porre un freno a Giuseppe Filippin, veterano del Carroccio: «Se all’assessore Tonina gli è sfuggito di mano il governo della discarica non è colpa mia. Hanno pure dato fuoco alla discarica per poter dire che c’è un’emergenza», ha detto, testualmente. Il sindaco Franco Ianeselli ha preso immediatamente la parola per dissociarsi a nome della maggioranza.
All’assessore comunale alla transizione ecologica, Ezio Facchin, gli è invece sfuggito il suo personale parere sull’impianto, che forse coincide anche con quello della giunta. Sempre quando la seduta pomeridiana volgeva alle battute finali. Replicando agli interventi, Facchin ha precisato che «il richiamo continuo al termovalorizzatore non rientra nel contenuto della delibera», salvo poi affermare che «l’assessore Tonina dice che è meglio realizzare l’inceneritore a Rovereto. E — ha aggiunto — lo dico anch’io». Quindi secondo l’assessore competente di Trento l’inceneritore dovrà essere realizzato ai Lavini di Rovereto, dove esiste già una rete di teleriscaldamento, al contrario del sito di Ischia Podetti. Nella stessa delibera la giunta ha messo una serie di paletti: dalla governance pubblica all’individuazione di parametri minimi ambientali per la giusta localizzazione dell’impianto.
La delibera ha trovato il voto favorevole dei 25 consiglieri di maggioranza, tranne Andreas Fernandez di Europa Verde, presidente della Commissione ambiente. Il consigliere si è astenuto, chiarendo che la sua decisione riguarda la «gestione provinciale dei rifiuti e non l’operato del Comune». Gli altri 7 consiglieri che si sono astenuti sono Andrea Maschio (Onda), Silvia Zanetti (Si può fare) e tutti gli esponenti del centrodestra: Daniele Demattè, Giuseppe Urbani e Cristian Zanetti di Fratelli d’Italia, Bruna Giuliani e Giuseppe Filippin della Lega. Vittorio Bridi della Lega, invece, non ha proprio partecipato al voto. Tutti comunque manifestamente contrari all’ipotesi dell’inceneritore, seppur con sfumature leggermente diverse. Inizialmente, stando alla prima seduta di mercoledì, sembrava che la Lega fosse orientata a votare contro, sancendo così una posizione disallineata rispetto al Carroccio che guida il governo di Piazza Dante. Tant’è che ieri mattina fuori dall’aula del Consiglio provinciale l’assessore all’ambiente Mario Tonina, più volte chiamato in causa nel corso della discussione a Palazzo Thun, reagiva così: «Mi tocca chiamare Fugatti. Manca solo che la Lega voti contro». Confronto avvenuto poche ore dopo. E probabilmente il governatore ha fatto le sue di chiamate, indirizzate verso via Belenzani. Fratelli d’Italia ha invece, di fatto, confermato i dubbi sollevati anche a piazza Dante.
La Lega cittadina ha espresso comunque la sua perplessità. In modo particolare con Giuseppe Filippin. «Quello che mi lascia più perplesso è che siamo arrivati improvvisamente alla necessità di chiudere il ciclo senza sapere nulla: localizzazione, tecnologia, dimensionamento. Io non ci sto. Da trent’anni lotto contro l’inceneritore — così ha motivato la sua astensione — Su che basi cambio idea? Se all’assessore Tonina gli sfugge di mano il governo della discarica non è colpa nostra. Alla discarica gli hanno dato fuoco per poter dire che c’è un’emergenza». Al vociferare scaturito dopo l’accusa choc il consigliere ha puntualizzato anche il suo pensiero: «Non ho fatto nomi, ma qualcuno ha utilizzato l’incendio per poter dire che c’è l’emergenza: questa è la mia sensazione». «Quello che abbiamo sentito — ha detto subito dopo il sindaco Ianeselli — è di una gravità assoluta. Ci dissociamo come maggioranza dalle frasi dette da un esponente della Lega nord Trentino, forza che esprime la maggioranza in Consiglio provinciale, e che ha detto che “gli hanno dato fuoco” alla discarica».
il caso
di Redazione
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