Salute

sabato 24 Agosto, 2024

Il Covid torna a crescere: «L’importante è curarsi»

di

Boom di casi tra luglio e agosto e in molti non fanno il tampone

I casi di contagio da Covid sono tornati a crescere nell’ultimo mese, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi, l’importante è invece curarsi, per evitare complicanze. È questo quanto emerge dall’analisi dei dati sulla pandemia e dall’osservazione di Marco Ioppi presidente dell’Ordine dei medici del Trentino.
I dati
I numeri del bollettino nazionale sui casi di Covid raccontano di un considerevole aumento nell’ultimo mese. L’ultima settimana di giugno, a livello nazionale, si erano registrate 2.505 positività, la settimana passata sono state 16.299, scese ora a 13.690. Il picco a livello nazionale si è registrato nella settimana dall’1 al 7 agosto con 17.381 contagi. Guardando al Trentino, i casi a fine giugno erano stati appena 15, cresciuti poi fino a 126 nella settimana prima di ferragosto e scesi a 102 in quella appena passata. A rassicurare sono però innanzitutto le ospedalizzazioni, quasi nulle a livello nazionale e i decessi estremamente bassi, e in molti casi la morte non è legata al Covid. Certo c’è anche la sensazione che il fenomeno sia al momento sottostimato e che ci sia un sommerso che sui bollettini non compare. «La sensazione è quella – conferma Marco Ioppi – Molte persone ormai non fanno più un tampone quando hanno i sintomi, oppure se proprio se ne fanno uno privato e si isolano senza comunicare la loro positività all’Azienda sanitaria. Sono pochi anche i ricorsi ai medici di base per quel che osserviamo. Quindi è probabile che i contagi siano maggiori. Possiamo dire che c’è una recrudescenza, il Covid serpeggia e si fa sentire, ma in una forma meno aggressiva».
«L’importante è curarsi»
Nonostante l’aumento dei contagi non c’è da preoccuparsi secondo gli esperti. «La sintomatologia del Covid attuale è molto diversa e meno aggressiva di quello del periodo pandemico – spiega Ioppi – Questo significa che il decorso ormai quasi per tutti è di qualche giorni di malattia con tosse, qualche linea di febbre e raffreddore. Un quadro molto diverso da quello passato e che ovviamente non pone la stessa pressione sul sistema ospedaliero». La cosa importante, avvisa Ioppi, è prendersi il tempo di curarsi. «So che viviamo in un tempo in cui molte persone anche con un po’ di febbre non si fermano. Vanno lo stesso a lavoro, oppure stanno a casa ma lavorando in smart working». Secondo Ioppi è fondamentale fermarsi. «Bisogna staccare dal lavoro e predersi cura di sé stessi. Dare tempo al corpo di curarsi». Trascurarsi potrebbe infatti portare con sé strascichi non voluti. «Pur in questa sua forma più blanda il Covid rimane un virus che aggredisce le vie aeree polmonari. È quindi importante curarlo per evitare di sviluppare bronchiti o polmoniti che possono poi lasciare strascichi pesanti per le persone». Insomma meglio fermarsi un giorno o due in più adesso, per non portarsi una condizione delibitata a lungo un domani. «Assolutamente – conclude Ioppi – È una forma di prevenzione anche questa».