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giovedì 19 Ottobre, 2023
di Sara Alouani
Il New York Times conferma che Josh Paul, direttore dell’Ufficio per gli affari politico-militari del Dipartimento di Stato americano, che sovrintende ai trasferimenti di armi statunitensi in tutto il mondo, si è dimesso martedì 18 ottobre dall’agenzia per l’approccio del presidente Joe Biden nei confronti della crisi tra Israele e Palestina, dichiarando che sentiva di doverlo fare perché sapeva di non poter spingere per una politica più umana all’interno del governo degli Stati Uniti.
Paul ha descritto l’assalto di Hamas contro Israele – che ha ucciso più di 1.400 persone – come «una mostruosità delle mostruosità».
«Ma credo nel profondo della mia anima che la risposta che Israele sta dando, e con essa il sostegno americano sia a quella risposta, sia allo status quo dell’occupazione, porterà solo a sofferenze maggiori e più profonde sia per gli israeliani che per il popolo palestinese», ha continuato.
Parte della sua dichiarazione:
«Non possiamo essere allo stesso tempo contrari all’occupazione e [essere d’accordo con essa]. Non possiamo essere sia a favore della libertà che contro di essa. Il cieco supporto a una sola delle parti è distruttivo sul lungo periodo per i popoli di entrambe le parti.
La fretta di fornire più armi a una sola delle parti in conflitto è, a mio avviso, miope, distruttiva, ingiusta e contraria ai valori che sosteniamo»
La conferenza internazionale
di Redazione
L'intesa è stata siglata alla conferenza di Baku (Azerbaigian). Le risorse serviranno a limitare o ridurre le emissioni di gas a effetto serra