lunedì 13 Febbraio, 2023

Il forte superiore di Nago diventerà un polo culturale

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Il trasferimento della biblioteca per ora temporaneo, potrebbe diventare definitivo. E gli scavi del vicino Castel Penede potrebbero avere proprio qui
la loro porta d’ingresso

Il Forte Superiore di Nago è sempre più vicino a diventare un importante polo culturale e sede di eventi in quel di Nago-Torbole. È uno degli scenari che si aprono per la fortezza austro-ungarica vista lago, ipotesi che amplierebbe ancora di più la valenza culturale già riservata a una parte della struttura. A introdurre questa possibilità è il primo cittadino di Nago-Torbole, Gianni Morandi, all’indomani del provvedimento con cui la giunta ha dato mandato ai servizi tecnico-gestionali di verificare l’idoneità della collocazione della biblioteca comunale e dell’archivio storico presso lo stesso Forte. «Siamo partiti da una necessità, trovare uno spazio alternativo in cui garantire la continuità del servizio biblioteca durante i lavori di ristrutturazione e adeguamento normativo della Casa della Comunità, fino ad oggi sua sede – spiega il sindaco Morandi – non è detto, però, che non si possa pensare di rilanciare il Forte quale polo culturale, con un’organizzazione di livello alto e legata allo sviluppo dell’intero compendio di Castel Penede e del sito archeologico, con la sua biblioteca definitiva. In questi ultimi anni, d’altra parte, l’interesse per la struttura da parte dei ristoratori è stata molto scarsa». Per molti anni la struttura ho ospitato, nella parte bassa, un ristorante: dopo la disdetta dell’ultimo gestore, nel 2019 l’amministrazione comunale ha indetto l’asta pubblica, che però è andata deserta per ben tre volte. «Credo che l’abbinamento ristorante e cultura in tutti questi anni sia stata una forzatura – aggiunge – anche la ristorazione è cultura e territorio, ma il business della ristorazione era di difficile conciliazione con le attività culturali ospitate al secondo piano della fortezza, e molte erano le interferenze; oggi, poi, le attività richiedono spazi molto più importanti rispetto a quelli a disposizione al Forte, e, nel frattempo, è partito anche il progetto di scavi archeologici». Scavi che, dal 2019 ad oggi, hanno portato alla luce un insediamento riconducibile alla prima età imperiale, databile tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., accertandone peraltro una prima frequentazione già nella seconda Età del ferro. «È evidente che le intenzioni della nostra amministrazione sono quelle di valorizzare il parco archeologico di Castel Penede, affinchè possa diventare un luogo di interesse ludico, ricreativo, storico e culturale, ma anche paesaggistico, con diversi percorsi che vi andremo a realizzare – aggiunge Morandi – un compendio che possa avere come base proprio il Forte Superiore, una struttura magnifica, ben restaurata e conservata, che per posizione, storia, cultura e per le sue origini credo si presti benissimo a tutto questo». Un polo unico in cui potranno essere organizzate manifestazioni culturali, presentazioni di eventi e di libri, «che potrà ospitare un’esposizione permanente, essere punto informativo per il parco archeologico e luogo in cui convogliare le attività volte alla valorizzazione del parco di Castel Penede, letture, percorsi e visite – aggiunge – non servono tante giustificazioni per dire che l’edificio sembra fatto per quello scopo, e che la biblioteca, abbia tutte le carte in regola per esserne parte integrante».
Nei prossimi mesi continuerà la campagna di scavi ma anche il restauro di quanto già emerso, così come del castello, «ora è necessario agire proprio perché il Forte è il punto di riferimento per tutto il resto. È l’anno in cui mettiamo assieme tutti gli interventi fatti fino ad oggi: da fine 2023, infatti, sarà visitabile anche tutto il parco archeologico». Il Forte potrebbe dunque essere la porta d’accesso virtuale alle proposte culturali del comune, ma anche quella fisica agli scavi di castel Penede. Da qui potrebbe partire il percorso di visita, magari con un piccolo museo che abbia anche valenza didattica prima di arrivare al sito archeologico. Insomma, le possibilità e le opportunità possono essere studiate con calma e modulate a seconda delle necessità. A Nago, dunque, si costituirebbe in questo modo un polo complementare rispetto a Torbole, raccogliendo gli spazi sportivi e culturali che andrebbero ad aggiungersi al turismo della spiaggia, offrendo così al turista magiori opportunità di scelta.