Valli
martedì 25 Ottobre, 2022
di Mariano Marinolli
Il mistero «Masere» ha tenuto banco nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Lavis dove si è discusso di un ordine del giorno presentato dal gruppo della Lega che chiedeva un incontro pubblico per illustrare il progetto già depositato in Comune. Alla fine, dopo una vivace discussione, l’odg è stato approvato con voto unanime, dopo esser stato modificato in aula specificando che l’incontro pubblico avverrà entro 30 giorni dall’approvazione del progetto (che dovrebbe essere stato redatto dalla Mak costruzioni di Lavis, ndr) da parte della commissione per la pianificazione territoriale (Cpc) della Comunità Rotaliana Königsberg. Alla data odierna, però, il presidente della Comunità, Gianluca Tait, dichiara che mai è arrivato alcun progetto sulle Masere, tantomeno domande al riguardo da parte del Comune di Lavis.
Il progetto, essendo i due ettari dell’area soggetti a vincolo della tutela paesaggistica, deve essere approvato dalla cpc e quindi, come temono i consiglieri di minoranza, potrebbe trattarsi di un complesso edilizio calato dall’alto rendendo inutile la sua presentazione ai cittadini. Il mistero che avvolge il caso Masere compare il 4 gennaio 2021, con un’interrogazione della Lega che chiedeva di sapere cosa bolliva in pentola. Ma la risposta non soddisfò gli interroganti che tornarono alla carica il 14 agosto di un anno fa, presentando il primo odg con la richiesta di programmare un incontro pubblico per informare i cittadini su cosa sarebbe sorto sulle ceneri degli insediamenti produttivi dismessi alle Masere (Vantini, Casata, ecc.). Altra interrogazione, il 18 gennaio scorso, quando l’assessore Paolazzi promise che l’incontro sarebbe stato organizzato in tempo brevi. «Sono trascorsi dieci mesi – hanno tuonato i consiglieri dai tavoli della minoranza – e ancora non sappiamo nulla». Tre le richieste nell’odg: organizzare l’incontro pubblico, fornire a tutti i consiglieri la documentazione esistente e, infine, portare l’argomento Masere nel prossimo consiglio comunale per un aperto confronto tra tutti i gruppi. Il sindaco ha confermato che il progetto è stato depositato ma non può essere divulgato perché non si escludono delle modifiche. Per altro, alcuni terreni interessati dal progetto sono di proprietà della Provincia e quindi l’azienda firmataria del progetto non ha titolo per chiedere la concessione edilizia fintantoché non avvenga l’acquisizione o la permuta delle particelle fondiarie della Provincia. «Bisogna attendere che prosegua l’iter burocratico, prima di capire se quel progetto potrà concretizzarsi – ha aggiunto il sindaco – ed il primo passo consiste proprio nel sapere se la Provincia è disposta a cedere le sue proprietà. Non è un progetto definitivo, ma solo una proposta, l’idea di un privato. Pertanto se i consiglieri vogliono, possono visionarlo, mantenendo però il massimo riserbo e senza divulgarne i contenuti».
Prima della modifica e della votazione, l’ultimo acuto del capogruppo di Lavis Civica, Roberto Piffer: «Quell’area abbandonata da anni è il peggior biglietto da visita per chi passa per Lavis lungo la statale; non si comprende perché si sia alzato quest’alone di mistero e perché chi contestava dieci anni fa il centro commerciale, oggi voglia tenere tutto nascosto».