femminicidio di giulia cecchettin

sabato 27 Luglio, 2024

Il padre di Filippo Turetta intercettato in carcere a colloquio: «Hai avuto un momento di debolezza, non sei l’unico»

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La prima udienza del processo è stata fissata il 23 settembre prossimo. L'accusa è di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking

Alcuni dettagli che riguardano il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin sono emersi solo ora, a distanza di sei mesi, da quel primo colloquio tra Filippo Turetta, suo padre e sua madre. L’incontro con il ragazzo, autore dell’atroce delitto della studentessa commesso l’11 novembre dello scorso anno, ed i suoi genitori, è avvenuto lo scorso 3 dicembre nel carcere di Verona ma il dialogo, intercettato dalle microspie degli inquirenti, è stato divulgato solo ora.

«Eh va beh, hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza… Quello è! Non sei un terrorista, voglio dire… Devi farti forza. Non sei l’unico… Ci sono stati parecchi altri… Però ti devi laureare». Queste le frasi pronunciate dal padre di Turetta e che sono state pubblicate per la prima volta dal settimanale Giallo con la foto che ritrae l’incontro nella sala colloqui del carcere Montorio.

Le intercettazioni faranno parte del fascicolo del processo che si celebrerà davanti alla Corte d’Assise di Venezia. La prima udienza del processo a Filippo Turetta è stata fissata il 23 settembre prossimo. Il collegio sarà presieduto dal giudice Stefano Manduzio. L’accusa, formulata dal Pm Andrea Petroni, è di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking.