ELEZIONI PROVINCIALI 2023
giovedì 2 Marzo, 2023
di Donatello Baldo
L’ultimo passaggio, quello del consiglio del partito che si è tenuto nella serata di martedì: 51 favorevoli, 4 contrari e 17 astenuti. Il parlamentino del Patt approva, e l’accordo programmatico con il governatore Fugatti è realtà. Gli autonomisti alle prossime elezioni provinciali correranno con la coalizione di centrodestra. E pure con Fratelli d’Italia, perché sembra ormai caduto anche il tabù del partito di Giorgia Meloni, definito a più riprese nazionalista, un aggettivo che ha sempre fatto venire l’orticaria all’elettorato delle Stelle Alpine.
«Il Patt non ha appartenenze ideologiche — dice il segretario Simone Marchiori — ma mette al centro l’autonomia. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di essere protagonisti», andando quindi al governo del Trentino. E considerato che il vento soffia a destra, è quella parte che avrà accesso alla stanza dei bottoni, lì dove il Patt ambisce a entrare».
«Con il centrosinistra ci abbiamo provato per mesi, per un anno e mezzo — precisa Marchiori — ma abbiamo dovuto prendere atto che la strada non era praticabile per mancanza di interlocutori. Abbiamo atteso fino ad ora per aspettare che qualcuno si facesse avanti, abbiamo sollecitato, insistito, ma niente».
Se a sinistra mancava l’interlocutore, a destra c’era eccome: Maurizio Fugatti non ha mai nascosto la volontà di portare gli autonomisti nel centrodestra. «Ma il sostengo del Patt — precisa Marchiori — va alla figura del candidato presidente, a Fugatti, con il quale abbiamo stretto un patto di tipo programmatico su punti imprescindibili che mettono al centro l’autonomia e su altri punti che via via saranno definiti». E, altra precisazione: «L’accordo è con Fugatti in quanto espressione della coalizione che attualmente lo sostiene», tra cui non c’è Fratelli d’Italia. Ma è quasi scontato che il partito di Giorgia Meloni si aggiungerà alla coalizione: «Altri partiti che entrassero in coalizione — dice Marchiori — si accodano a un equilibrio già raggiunto sulla base di un accordo che mette al centro i nostri temi».
Se fino a qualche settimana fa sembrava che tutto venisse rimesso in discussione nel caso Fratelli d’Italia tornasse con Fugatti, ora si ridiscuterebbe il patto solo se Fratelli d’Italia imponesse la sua candidata Gerosa: «Con lei un accordo è impossibile», chiarisce il segretario del Patt. Ma ora, sedersi al tavolo della giunta con Fratelli d’Italia non è più un problema: «Se entrano in un una coalizione retta da un patto autonomista… L’importante — spiega Marchiori — è che il patto non sia messo in dubbio e che non si deleghi a Roma la decisione sulle sorti del governo trentino».
Da registrare, a breve giro, la presa di posizione di Francesca Gerosa, che si firma «candidata presidente della Provincia di Trento per Fratelli d’Italia»: «Sorrido nel leggere le dichiarazioni del segretario del Patt Marchiori, che dopo una vita vissuta a sinistra si affaccia al centrodestra che ha sempre combattuto e criticato. Fratelli d’Italia ribadisce il proprio impegno nel percorso intrapreso, sempre disponibile a confrontarsi con la propria coalizione, che mai, almeno da noi, è stata messa in discussione».
il caso
di Redazione
L'uomo più ricco del mondo e principale finanziatore di Trump ha commentato su X la notizia della sospensione della convalida del trattenimento dei 7 migranti nel Cpr di Gjader. Salvini gli fa eco: «Un danno per la sicurezza e il portafoglio degli italiani».