Lavoro
giovedì 22 Giugno, 2023
di Miriam Puleo
Continuano i problemi di alcuni locali di Trento, come di altri esercizi in tutta la provincia, a reclutare personale in vista dell’imminente stagione estiva.
Stefano Bertoni, proprietario della rinomata osteria «Il posto di Ste», versa nella triste condizione di dover ridurre l’attività tenendo chiuso per un breve periodo per mancanza di personale: «Le motivazioni sono molte – spiega – da una parte la formazione è carente e poi dall’altra il mondo del lavoro è cambiato radicalmente e forse le vecchie formule non sono più adatte alle nuove generazioni». Ci sono esercenti che, nonostante abbiano avviato la propria attività in posti strettamente turistici, si trovano a dover chiudere l’attività per mancanza di personale.
Bertoni aggiunge: «È cambiato un po’ tutto dopo il Covid. Il tradizionale posto di lavoro interessa un po’ di meno e c’è maggiore consapevolezza del valore del tempo libero. Secondo me non è solo una questione di soldi. Non è il compenso che fa la differenza, ma il tempo libero a disposizione». Comunque Bertoni tiene duro e riaprirà a breve: «Ho trovato un ragazzo che viene e poi da metà luglio arriverà un terzo cuoco per chiudere il cerchio. Io vorrei ridurre gli orari lavorativi impegnando i ragazzi della cucina cinque giorni a settimana ne non più sei perché sono consapevole che il tempo libero ha un valore e per rispettare questo valore cerco di fare il possibile. Sono convinto che anche così si possano attirare i giovani». Il Posto di Ste offre autentici piatti della tradizione italiana e che si è preoccupata e si preoccupa tutt’ora di quelle che, sempre più ai giorni d’oggi, sono delle vere e proprie esigenze alimentari; offre di fatto delle varianti sia per soggetti che intendono seguire una dieta vegetariana che una dieta vegana e il tutto accompagnato da un’ampia selezione di vini.
Bertoni spiega che i possibili candidati, durante i colloqui, avanzano delle richieste che appaiono essere in contrasto con l’attività: «Capisco che i giovani abbiamno bisogno di tempo libero e cerco di andare incontro alle loro esigenze, anche se questo comporta una spesa maggiore. Sono consapevole del fatto che il sacrificio valga la pena perché un’attività ha senso e prospera quando anche tutti i dipendenti sono soddisfatti e sereni. Il maggior tempo libero a disposizione può andare in queste direzione e permettere di avere maggiori soddisfazioni sul lavoro». Bertoni spiega che non considera questo periodo in cui ha dovuto abbassare le serrande della sua attività come una chiusura forzata: «Diciamo che mi sono preso qualche settimana di ferie non programmate, ma sono più forte e ottimista di prima. Questo stop mi ha permesso di calibrare al meglio anche l’attività del mio locale e mi permette di capire meglio cosa vogliono i giovani che lavorano e lavoreranno per me. Ho intenzione di riaprire già la prossima settimana grazie a un primo ragazzo che arriva. Poi, se tutto andrà bene, in luglio potenzieremo la cucina e tutto dovrebbe funzionare a dovere. I turni saranno coperti e dovremmo chiudere il cerchio. Per il resto stiamo pensando sempre a cose nuove perché ci devono essere novità. Ci dobbiamo adeguare a questa nuova concezione del mondo del lavoro e siamo consapevoli di doverci sempre mettere in gioco».
l'incontro formativo
di Redazione
Il 20 novembre alla Fondazione Mach l'evento di approfondimento riservato ai datori di lavoro i cui dipendenti potrebbero essere esposti al rischio di incontrare, durante il proprio lavoro, un orso o un lupo