il ricordo

sabato 19 Agosto, 2023

Il ricordo di Collini: «Ermanno: un maestro delle vette, non solo guida. In Patagonia lo chiamavano el gato»

di

Tanta la commozione per la morte dell'uomo del Torre: «Lui e Gueret, gli alpinisti più puri mai esistiti»

L’uomo del Cerro Torre il «gato» come lo chiamavano in Patagonia dove era di casa avendola frequentata almeno in una ventina di spedizioni.
Il professor Marco Collini, già primario ospedaliero, che vive tra Mantova e Pinzolo, non trattiene la commozione per la morte di Ermanno Salvaterra. E ricorda: «L’11 agosto 1991 Clemente Maffei Gueret, amico fraterno con il quale ho arrampicato a lungo, cadde sulla cresta dell’Angelo, in Presanella. Fu recuperato da Aldo Turri ed Ermanno Salvaterra e lo ricomponemmo nel cimitero di San Vigilio. Oggi Ermanno… Così Pinzolo perde i suoi più puri alpinisti: Sarmiento e Cerro Torre…».
La Patagonia, pertanto…
«Pinzolo e Patagonia sono unite da questi due grandi alpinisti rendeneri. Gueret è stato quello del Sarmiento, 1956, con Carlo Mauri. L’Ermanno era il re della Patagonia. Clemente era del 1924 e se ne è andato a 67 anni; l’Ermanno era del 1955 e aveva 68 anni».
Due celebrità di Pinzolo.
«A parte la spedizione di Cesare Maestri e Detassis, con Toni Masé andai in Patagonia nel 1999, approdammo al Cerro. Fino a quel momento l’Ermanno era andato in Patagonia ben 18 volte. Quando attraversammo il Rio Gagego, ci hanno chiesto: “Dove sta el Gato”? Lo chiamavano così. Ermanno si era costruita una baracca nella laguna Torres, appena sotto il “campo Maestri” perché lì lui era di casa».
Che cosa lo faceva assomigliare a Gueret?
Erano molto simili. I due alpinisti più puri che abbiamo avuto. Più che guide, loro portavano gente in montagna. Sono stati due maestri. Andavano in montagna per passione, non per profitto, non per lucro».
Ermanno era figlio di Adolfo Salvaterra…
Certo, suo papà era stato gestore per cinquant’anni del rifugio “12 Apostoli”, mentre il Clemente era gestore, negli anni Cinquanta, del “Segantini”. Oggi viene istintivo pensare che sono stati due grandi alpinisti di Pinzolo che hanno legato alla Patagonia le nostre montagne, il nostro alpinismo».
A proposito di Patagonia e di Cerro Torre, nel 2005 c’era stata una polemica al calor bianco fra Ermanno Salvaterra e Cesare Maestri che aveva scalato il Cerro Torre nel 1959 e che, secondo Salvaterra, non aveva mai raggiunto la vetta.
Ermanno era una grande persona, molto simile al Gueret perché erano due impulsivi. Generosi, ma se dovevano darti del “mona” te lo dicevano in faccia. E non erano diplomatici. Mentre Cesare, con la Filernanda, si è costruito un’immagine diversa».
Chi aveva ragione?
«Maestri in cima al Torre non è mai arrivato. È rimasto sessanta metri sotto. L’Ermanno, la prima volta che è andato su al Torre è stato contattato dall’allora Fininvest. Gli avevano chiesto le immagini della scalata. E loro sono tornati su e hanno fatto un filmato che trent’anni fa fece epoca».
L’uomo del Cerro Torre, quindi.
«Lui è l’uomo del Torre, non c’è niente da fare. L’avevo invitato più volte a Mantova, era venuto a fare delle conferenze; era maestro di sci. Gli volevo bene».