Alto Garda

domenica 25 Giugno, 2023

Il sindaco di Arco: «Troppi appartamenti turistici. Bisogna tassarli di più»

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Turismo di massa, Alessandro Betta affronta i nodi della propria cittadina: «Limitare la creazione di nuovi posti letto. E puntare sulla mobilità sostenibile»

La bella stagione è iniziata e si fa avanti lo spettro del sovraffollamento turistico. Arco vuole contenere i numeri: «È importante attuare politiche che mirino a limitare la creazione di nuovi posti letto, un problema che c’è» dichiara Alessandro Betta, sindaco del paese. Nel 2017 era stato fra i primi a ventilare l’ipotesi del numero chiuso per gli arrivi turistici. Oggi preferisce parlare di un tipo di contenimento che va attuato contrastando un fenomeno ben preciso: i sempre più numerosi appartamenti dei privati adibiti ad uso turistico, come i b&b. «Occorre disincentivare e penalizzare, attraverso una tassa sul turismo più elevata, le strutture che non offrono servizi come, ad esempio, il pranzo o la cena – spiega il sindaco – mi auguro che si tratti di una bolla destinata a rientrare, ma è un fenomeno che va assolutamente bloccato». Per quanto riguarda, invece, il consumo del suolo, Arco non avrebbe dato autorizzazioni a nuove lottizzazioni, ma avrebbe piuttosto intrapreso iniziative per il recupero di vecchie strutture.
Secondo Betta la tendenza a creare nuovi posti letto andrebbe ad intaccare, oltre alla qualità del soggiorno nelle località turistiche, a causa del conseguente sovraffollamento, anche la questione del diritto alla casa. Questo perché «si va a ridurre il numero di appartamenti che possono essere dati in affitto, fra le altre cose, ai tanti lavoratori in cerca di abitazione». Per il primo cittadino di Arco il caso limite delle case Itea riscattate e destinate all’ospitalità turistica rappresenterebbe «una sconfitta» emblematica in questo senso. Indispensabile, dunque, un intervento più incisivo a livello di normativa nazionale, ma anche a livello provinciale «attraverso maggiori controlli», anche sul mercato sommerso, e «impedendo l’affitto breve». La Comunità del Garda starebbe lavorando per far sì che le richieste arrivino al governo. La questione concerne anche la sicurezza, poiché solo le strutture ricettive classiche eseguirebbero «una registrazione puntuale degli ospiti», fornendo numeri affidabili. Lunedì 3 luglio, a Palazzo Panni, la commissione per le emergenze abitative terrà un incontro intitolato «Abitare ad Arco – Turismo e residenza, ci mettiamo un tetto?» finalizzato a sensibilizzare la cittadinanza sul tema.
Sul fronte mobilità, per ridurre il traffico in Alto Garda, «che diminuisce la qualità della vita e tende a soffocare», si punta a favorire la mobilità leggera e quella sostenibile. Si auspica, inoltre, la creazione di un collegamento ferroviario tra Arco e Riva del Garda.