L'intervista

domenica 5 Febbraio, 2023

Il sindaco Ianeselli: «Per la segreteria del Pd voterò Dal Ri». E sul Patt: «Solo alibi»

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E l'attacco a Gerosa: «Deve dimettersi da Itea. I miei assessori, se candidati, lo faranno»

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli chiederà ai suoi assessori che vorranno candidarsi alle elezioni provinciali di dimettersi «per rispetto delle istituzioni». Voterà per Stefano Bonaccini come segretario nazionale del Pd, mentre a livello locale appoggerà la candidatura di Alessandro Dal Ri. E sul tentennamento del Patt che non decide con chi stare? «Capisco tutto, ma sarebbe un insulto per la tradizione autonomista allearsi con gli amici di Orban».
Partiamo prima dai temi che riguardano la città di Trento. Sul termovalorizzatore ci sono novità? Si farà a Trento?
«Non è ancora stato deciso e noi continuiamo a dire che si deve scegliere la soluzione migliore per l’impianto e per la collocazione. Si è superata in modo largo ogni contrarietà all’obiettivo, quello che finalmente si possa chiudere il ciclo dei rifiuti».
Sull’ipotesi di costruire l’impianto a Ischia Podetti?
«Ho sempre detto che noi non ci poniamo con un atteggiamento da amministrazione Nimby (Not in my back yard, non nel mio giardino, ndr), non diciamo fatelo ma non a Trento. Prima di scegliere la localizzazione, e questo dipende dalla Provincia, si dica come e cosa si vuole fare».
Sul termovalorizzatore, ma anche sulla funivia del Bondone, ieri su questo giornale il direttore di Finanziaria Trentina Massimo Fedrizzi esprimeva la volontà dei privati di partecipare. Cosa ne pensa?
«Investire sul territorio è la mission di Finanziaria Trentina. E ben vengano questi interessi sulla funivia, lungi da me tenere fuori i privati da questo progetto, anche perché ora abbiamo 37,5 milioni di euro dal Pnrr per la partenza all’ex Sit, il collegamento con la Destra Adige e quello con Sardagna. Ne servono altrettanti per arrivare a Vaneze e poi in Vason. I privati vogliono partecipare? Bene, ma ho posto una questione».
Quale?
«Se non si verificassero le condizioni per una loro partecipazione? Non è che possiamo fermarci a Sardagna, la funivia per il Bondone è strategica per il turismo e per gli stessi cittadini del capoluogo. Se non ci sono soldi privati dovranno esserci soldi pubblici, della Provincia per intenderci».
E sull’inceneritore?
«Favorevole all’apporto di competenza di privati nella fase costruttiva, ma per la gestione serve il controllo pubblico. Che poi si tratti di una in house o di una società a maggioranza pubblica non so, ma il tema è delicato. Il controllo deve essere di chi ha come obiettivo la riduzione dei rifiuti, il loro riciclo, mentre per definizione il pubblico deve fare profitto».
Che andrebbe bene sulla funivia ma non sul termovalorizzatore, giusto?
«Se i privati vendono tanti biglietti e si ingegnano a portare tante persone sulla funivia è positivo e facendo così profitto possono legittimamente guadagnarci. Ma per un impianto di smaltimento il business è il rifiuto, e il profitto deriverebbe dall’aumentare residuo da incenerire. Insomma, in questo caso il profitto potrebbe non collimare con l’obiettivo che si è posta la politica, quello di un calo della produzione del rifiuto innanzitutto».
L’assessore provinciale Achille Spinelli però, sempre sul «T» di ieri, apre le porte ai privati anche sull’inceneritore.
«Non bisogna avere paura dei privati. E anzi, sulla finanza di progetto il nostro Paese è indietro rispetto al resto d’Europa. Ma lavorare con i privati quando non si hanno soldi ma non si hanno nemmeno idee è rischioso. Credo si lavori meglio quando le idee possono eventualmente combaciare con i legittimi interessi dei privati».
Veniamo alla politica. Chi voterà alla primarie del Pd?
«Andrò a votare per Stefano Bonaccini».
E chi sceglierà per la segreteria provinciale tra Alessandro Dal Ri e Alessandro Betta?
«Io mi sento di votare per Dal Ri, è anche un mio consigliere comunale e mi pare che la sua proposta sia la più convincente».
Lei era contrario al congresso in Trentino, avrebbe preferito che il Pd si occupasse delle elezioni provinciali che si avvicinano.
«Se questo congresso non si fosse fatto e avessimo invece scelto per tempo un candidato presidente sarebbe stato meglio. Avremmo potuto sfruttare la situazione di difficoltà che vive in questi giorni il centrodestra, per esempio. Il tanto evocato metodo Ianeselli che tutti sollecitano è stato messo da parte, a quanto pare».
Il metodo vincente che l’ha fatta vincere le elezioni comunali. Il candidato che si muove in anticipo coinvolgendo la coalizione in prima persona.
«Esatto. Si potevano anticipare i tempi, ma si è invece perso tempo».
Lei era stato invitato al tavolo del centrosinistra, e aveva partecipato all’incontro di Mezzomonte di Folgaria. Poi?
«Poi non mi hanno più chiamato. E nessuno mi ha spiegato il perché. Non mi offendo, non faccio polemiche, ma invito la coalizione a muoversi senza fermarsi a discutere di programmi: la sintesi la fa il leader, il candidato. Da trovare subito».
Il Patt? Serve un leader anche per convincere gli autonomisti che lamentano il vuoto a sinistra, mentre a destra…
«Però questi sono solo alibi. Se lamentano che il centrosinistra è immobile si diano da fare anche loro per animarlo. La loro storia non è con il centrodestra sovranista e nazionalista. E non possono nemmeno stare nel mezzo pensando che potrebbero anche andare con gli amici di Orban perché dall’altra parte sono in ritardo nel decidere. Qui si parla di politica, di appartenenze, di ideali. Siccome il mio amico con cui sto bene e con cui condivido idee e valori è a mangiare il gelato o a fare la pennichella vado con quello con cui non ho nulla da spartire e che non mi sta nemmeno simpatico. Ma come si può ragionare in questo modo? Da qui ci sono autonomisti e europeisti, dall’altra nazionalisti e antieuropeisti».
Ma Fratelli d’Italia sembra aver mostrato attenzione per l’autonomia trentina.
«Io vedo quelli di Fratelli d’Italia qui in consiglio comunale a Trento, il loro modo di intendere la politica: vorrebbero trasformare l’Aula nella succursale della Questura, leggendo ogni conflitto sociale come criminale. E anche qui in Trentino, tra loro, c’è che ha brindato all’anniversario della Marcia su Roma, con vicinanze pericolose con esponenti di realtà di estrema destra».
Ma non la candidata proposta da Fratelli d’Italia, Francesca Gerosa.
«Che usa l’Itea come strumento per fare campagna elettorale. Dovrebbe dimettersi dalla presidenza, perché questa confusione di ruoli è deleteria ed esprime una grave incultura istituzionale. Se sei al vertice di una società pubblica, prima ti dimetti e poi fai la candidata».
Se candidati alle elezioni, i suoi assessori dovranno dimettersi? Con il suo predecessore Andreatta era così.
«Certo, perché il governo dell’Autonomia presuppone un sovrappiù di cultura istituzionale».
In giugno ci sarà il Dolomiti Pride. Il governatore Fugatti ha già detto che non darà il patrocinio. La sua amministrazione?
«Serve chiederlo? Ho partecipato al Dolomiti Pride nel 2018 da segretario della Cgil, vivendo l’esperienza della manifestazione più importante degli ultimi anni. E non vedo l’ora di partecipare da sindaco».

 

QUI LA REPLICA del gruppo consigliare comunale Fratelli d’Italia: FdI: «Il sindaco continua a fuggire dalle proprie responsabilità» (iltquotidiano.it)