L'indagine
venerdì 19 Maggio, 2023
di Davide Orsato
Più che una «piramide» demografica è un fungo, con uno stelo sempre più sottile e un «cappello» che si alza sempre più da terra. Ora il massimo del «diametro» è tra i 48 e 58 anni, un decennio di vita in cui ricadono oltre 80 mila trentini, il 15 per cento della popolazione dell’intera provincia, mentre quasi un residente su quattro ha più di 65 anni. Insomma, il fatto che il Trentino, come tutto il resto d’Italia, sia «sempre più anziano» non è solo un impressione, magari rafforzata dal rapporto tra nati e morti uscito la settimana scorsa. C’è la prova, «classe» per «classe», come si sarebbe detto un tempo. Quella «di ferro», almeno quest’anno, è quella del 1965, la più «popolosa»: 8.961 persone, quelli che al primo gennaio avevano già compiuti 57 anni. In generale, secondo i dati elaborati dall’Ispat, allo scorso capodanno, la popolazione del Trentino risultava composta da 126.120 persone di 65 anni ed oltre, che formano il 23,3% del totale e da 89.874 minorenni, il 16,6% del totale. I giovani fino a 14 anni erano 73.178 (il 13,5% del totale) mentre i grandi anziani (85 anni e oltre) 20.109 (il 3,7%).
Gli anziani doppiano i giovani
In altre parole, gli over 65, la soglia in cui, tradizionalmente, si faceva iniziare «la terza età», surclassano quanti non hanno ancora maturato il diritto di voto. Mentre la popolazione in età attiva (di 15-64 anni) «pesa» per il 63,2% del totale.
E proprio il rapporto tra i più giovani (minor di quattordici anni) e gli ultra sessantacinquenni fornisce quello che i demografi hanno battezzato «indice di vecchiaia», uno strumento oggettivo per valutare l’anzianità di una popolazione. Ebbene: il dato più aggiornato è di 172,3: significa che ogni cento giovani ci sono oltre 172 anziani. È in aumento rispetto all’anno precedente ma è comunque più basso rispetto a quello nazionale (193,3), e a quello della regione statistica Nord Est (che include l’Emilia Romagna oltre che Veneto e Friuli Venezia Giulia) l’indice ha raggiunto quota 195,6. Un bel problema, anche in ottica di previdenza sociale, in quanto ci si avvicina sempre di più a un futuro in cui un numero sempre maggiore di pensionati si troverà accanto a un numero più esiguo di lavoratori. L’età media, che fino all’inizio degli anni ‘90 era sotto i quarant’anni ora ha superato i 45 anni e mezzo. È un po’ più bassa per gli uomini (44,2) rispetto alle donne (46,8), un fenomeno che ha che fare con la diversa speranza di vita. Se alla nascita: i maschi sono un po’ di più (106 ogni cento femmine) andando avanti il divario si assottiglia. E attorno agli 89 anni per ogni uomo ci sono due donne.
La situazione nelle valli
Naturalmente non c’è una zona del Trentino esente dal fenomeno. In tutte le comunità di valle si riscontra un innalzamento dell’età media rispetto all’anno precedente. Ma ci sono delle differenze, e nemmeno poco marcate. Ben quattro anni e mezzo separano la zona più giovane, costituita dai comuni che formano la comunità Rotaliana – Königsberg, con un’età media di 43,9 anni da quella più anziana, la Magnifica comunità degli altipiani cimbri, dove l’età media sfiora i cinquant’anni (48,4 anni). Quasi tutte le aree più densamente popolate, tuttavia, sono inferiori al dato medio provinciale. A cominciare dall’Alto Garda, 45 anni tondi la media e, subito dopo, la Vallagarina, 45,1 anni il dato medio. Fa eccezione il territorio della Valle dell’Adige dove pesa per la stragrande maggioranza il comune di Trento (conteggiato con Aldeno, Cimone e Garniga Terme), leggermente più anziano del resto del Trentino con una media di 45,7 anni.
Risultano più «giovani» della media provinciale l’Alta Valsugana – Bernstol (44,7) la valle dei Laghi e il Comun general de Fascia (45,2) e la valle di Cembra (45,3). Nessun altra comunità di valle si avvicina al «record di anzianità» di Folgaria, Lavarone e Luserna, ma l’età media, generalmente, si alza nelle valli più periferiche. La seconda comunità più vecchia è il Primiero (46,7), seguita dalla val di Sole (46,6), quindi dalla Valsugana e Tesino (46,4) e dalle Giudicarie (46). Sopra la media ma sotto la soglia dei 46 anni la val di Fiemme (45,9).
l'incidente
di Davide Orsato e Donatello Baldo
Il funzionario trovato incosciente. Ora è in prognosi riservata, giunta in apprensione. Con tutta probabilità, è stato vittima di un malore mentre saliva la provinciale 8 della val dei Mocheni