tennis
giovedì 5 Ottobre, 2023
di Francesco Barana
Pechino porta in trionfo Jannik Sinner. Che ieri, sul cemento dell’Olympic Green, battendo per la prima volta Danil Medvedev (doppio 7-6 in due ore di grande tennis), ha conquistato il suo nono titolo Atp in carriera, il terzo della stagione dopo Montpellier e Toronto. È il secondo di categoria 500 nella bacheca del nuovo numero 4 del mondo (dopo quello di Washington di due anni fa), che ieri ha ottenuto anche la qualificazione matematica alle Finals di Torino, ma l’affermazione cinese sul piano tecnico e anche emotivo è la più importante della carriera del Rosso altoatesino, perfino di quella del Masters 1000 di Toronto ad agosto. In Canada infatti il tabellone era stato favorevole (finale con un medio calibro come De Minaur), mentre a Pechino Sinner trionfa dopo aver messo in riga Alcaraz in semifinale e appunto Medvedev, cioè il 2 e 3 del mondo. Il moscovita, poi, era la bestia nera del pusterese, sempre sconfitto nei cinque precedenti, due quest’anno in altrettante finali (Rotterdam e Miami). Ieri Sinner ha rotto il tabù in campo, ma anche con la dialettica, regalando al divertito pubblico cinese una battuta scherzosa rivolta all’avversario durante la cerimonia di premiazione: «Per fortuna oggi mi hai fatto vincere, per una volta…». «Questo titolo per me significa molto perché è il suggello di una dura preparazione» ha ammesso poco dopo più seriamente. Se Toronto infatti è stata una liberazione (primo 1000 vinto dopo due finali perse a Miami), Pechino è la consacrazione di un campione che ha raggiunto al best ranking del tennis italiano un mito nazionale come Adriano Panatta (che fu numero quattro Atp nel 1976), ma che ha tutto per salire ancora e, nel giro di due anni, scalare il ranking fino al vertice assoluto.
Sinner in Cina poi non ha solo vinto, ha convinto. Martedì «ha preso a pallate Alcaraz» (cit. dello stesso Panatta) e anche Medvedev, sul cemento il giocatore più forte di tutti con Djokovic, ieri non se l’è passata benissimo. Sia chiaro, la partita è stata equilibrata, lunga (ciascuno dei due set è durato più di un’ora), combattuta, ma Sinner ha mostrato fin dall’inizio quel pizzico di superiorità necessaria per portarsi a casa il titolo. Nel primo set, sul 4-3 e con la palla break, ha sbagliato un comodissimo smash a campo aperto che gli avrebbe permesso di ipotecare il parziale ben prima del tiebreak. Poco male, Sinner ha preso la strada più lunga e la sentenza è stata solo rimandata. I due tiebreak sono stati infatti dominati dall’altoatesino. Le cui cifre non dicono tutto, ma suggeriscono molto: 29 i vincenti messi in campo, 23 i punti a rete su 33 tentativi, 82% di punti vinti con la prima di servizio e 71% con la seconda. Segno di un tennis ieri arrembante, aggressivo, vario, con i piedi costantemente dentro il campo. Aggiungici, e non è poco, un utilizzo intelligente e costante del serve and volley e una capacità di mordere ed essere profondo da fondo campo, soprattutto con il lungolinea di rovescio – marchio di fabbrica sinneriano – che ha messo spesso in difficoltà il russo sulla diagonale di diritto. Medvedev, di fatto, ha sempre rincorso, soffrendo il ritmo impresso dall’azzurro. Una prestazione che è il coronamento anche del lavoro del team di Sinner, i coach Vagnozzi e Cahill in testa. La varietà di tennis, la capacità di giocare al volo, la crescita al servizio sono tutte qualità che il campione ha inserito gradualmente e affinato nell’ultimo anno e mezzo. Per questo non risulta per nulla banale il Sinner che ringrazia il suo staff e che parla sempre usando la prima persona plurale. Quel noi che sostituisce l’io: «Ci siamo allenati tanto e siamo arrivati qui a Pechino con grandi aspettative, che abbiamo mantenuto» ha detto a caldo dopo il trionfo. Felice, ma anche già concentrato sul prossimo futuro: «C’è un finale di stagione che ci aspetta e appuntamenti importanti, spero che possiamo toglierci altre soddisfazioni e ottenere altri successi» ha spiegato. È chiaro che tifosi e appassionati pensano immediatamente alla Atp Finals del 12-19 novembre a Torino, ma prima il calendario fissa tre grandi tornei: innanzitutto, sempre in Cina, il Master 1000 di Shangai, iniziato ieri, dove Sinner debutterà nel weekend; poi dal 23 ottobre l’Atp 500 di Vienna e, a seguire, il Master 1000 di Parigi Bercy. Intanto è proprio Panatta a celebrare il suo erede: «Sinner mi ha raggiunto e presto certamente mi supererà e io sono molto felice per lui e per il tennis italiano» ha detto in un video su X. Concludendo: «Lui è un bravissimo tennista e anche un bravissimo ragazzo».
Volley
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Nel prossimo turno, il club di via del Brennero dovrà affrontare i campioni di Romania del Corona Brasov per assicurarsi un posto tra le migliori otto della competizione continentale