Il provvedimento
martedì 14 Febbraio, 2023
di Benedetta Centin
Niente più musica e dj, perché non autorizzati, al locale «Ai Vicoli» di piazza Santa Teresa Verzeri, in centro a Trento. È tutto nel provvedimento che è stato fatto recapitare al legale rappresentante del ristorante e winebar, Daniele Cuel. Il dirigente provinciale Marzio Maccani ha infatti imposto, con una determina, «la cessazione di spettacoli e trattenimenti pubblici non autorizzati» all’interno del noto locale. Un’ordinanza, questa, scaturita dopo la nota emessa la scorsa settimana dalla questura di Trento. In particolare redatta dagli agenti della divisione Pasi (polizia amministrativa, sociale e dell’immigrazione): alla Provincia hanno inoltrato appunto un verbale di accertamento di illecito amministrativo. Quello riscontrato nel corso del sopralluogo che c’era stato il 14 gennaio scorso «Ai Vicoli». Era passata da venti minuti la mezzanotte quando i poliziotti hanno appurato come nel ristorante era stata «adibita una sala posta al piano inferiore dell’esercizio pubblico, allestendola tipo discoteca con luci stroboscopiche colorate, divanetti e sedie sui lati». E verificato anche come «nello spazio centrale vi era la presenza di una quindicina di persone intente a ballare al ritmo della musica riprodotta ad alto volume da un dj». Tutto «in assenza delle necessarie autorizzazioni», in «violazione delle disposizioni del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps)» si legge nero su bianco nel provvedimento a firma di Maccani. Quella sera i poliziotti non hanno ottenuto di poter visionare alcuna autorizzazione in merito a quelle attività e anche in seguito agli accertamenti della polizia amministrativa provinciale è stato escluso che vi siano. Nessuna autorizzazione quindi. Insomma, la violazione c’è stata. Ed è quella dell’articolo 68 del Tulps, sanzionata dall’articolo del codice penale che riguarda appunto «spettacoli o trattenimenti pubblici senza licenza». Articolo che prevede «la cessazione dell’attività svolta in difetto di licenza». Di qui il provvedimento della Provincia di Trento verso il ristoratore, che avrà comunque la possibilità di impugnare l’atto. L’ordine, per Cuel, è quello di non dare più luogo a quella sorta di «discoteca» segnalata dalla polizia, per non incorrere in conseguenze più serie, nel reato di inosservanza del provvedimento ricevuto.
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