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giovedì 15 Agosto, 2024

In Alto Garda estati sempre più calde, l’esperto: «In 10 anni picchi di calore raddoppiati»

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Dal 2011 al 2024 sono aumentati i giorni con temperature sopra la media. Calzà: «Il problema è il crescere della loro frequenza»

Ai numeri non si scappa, ma ancor più alla loro attenta lettura, perché è dalla loro corretta interpretazione che si può capire cosa sta succedendo, e il dato è implacabile: in dieci anni sono raddoppiate le medie dei giorni con superamento delle minime oltre i 20 gradi centigradi e quasi parimenti, quelli con le massime sopra i 30 gradi Celsius. Il fine lavoro è stato fatto da una voce autorevole in materia di meteo e clima, Matteo Calzà, che dal 1995 archivia e studia con accuratezza tutto quello che viene registrato dalla sua stazione meteo installata a Varone. «Mi capita – spiega Calzà – di vedere ancora persone che condividono articoli di 30 e più anni fa in cui si parla di temperature record e che sostengono che come è successo in quegli anni è normale che succeda anche ai nostri giorni. Il vero problema non sono i picchi di calore, ma l’aumento della loro frequenza». Calzà spiega come una volta e prendendo in esame i suoi report, dal 1995 al 2010, la media di giorni con la temperatura minima superiore a 20 gradi erano circa 10 all’anno (concentrati in estate ndr). «Dal 2011 al 2024 invece – spiega Calzà – la media si è alzata a 20 giorni sopra i 20 gradi di minima». Stesso discorso per le massime. «Dal ‘95 al 2010 la media di giorni con temperature superiori ai 30 gradi era di 20 giorni – spiega -. Mentre dal 2011 al 2024 la media è pari a 30 giorni. Ci sono sempre più giorni oltre i 30 gradi e quell’estate del 2003, la più calda in assoluto (37 gradi a Rivandr), definita in quel tempo l’estate del secolo, difficilmente raggiungibile da lì a 200 anni, l’abbiamo già sfiorata tre volte negli ultimi 10 anni, inferiore a quel valore per solo qualche decimo di grado». Il clima ha preso una direzione inequivocabile. «E i dati lo dicono – chiosa Calzà -. Un tempo le temperature massime duravano pochi giorni, poi rinfrescava di molto e la situazione si riequilibrava, ora i giorni di calura sono molti di più e consecutivi e non si riesce a rinfrescare di molto. Tutto il bene che si è ottenuto a giugno e luglio (miti ndr) sui ghiacciai trentini in questo mezzo mese lo abbiamo certamente buttato al vento».