Scuola
sabato 3 Agosto, 2024
In arrivo il liceo Made in Italy trentino. Gerosa: «Da qui i futuri manager del turismo e dell’agricoltura»
di Tommaso Di Giannantonio
Al via nel 2025, si parte a Mezzolombardo, Cles, Rovereto, Trento e Pergine. L’assessora: «Cruciale la laboratorialità»

Formazione di futuri manager in settori cruciali per il territorio come l’agricoltura e il turismo, laboratori incentrati sulla realizzazione di prodotti pubblicitari del territorio o di aziende locali e infine il mantenimento delle materie psico-sociologiche. Sono questi alcuni dei principali tratti peculiari del liceo Made in Italy in salsa trentina. Il nuovo percorso – presentato ieri mattina dall’assessora provinciale all’istruzione Francesca Gerosa e dalla dirigente scolastica Matilde Carollo, referente specialistica del Dipartimento istruzione – sarà avviato a partire dall’anno scolastico 2025-2026 in cinque scuole: l’istituto Marie Curie di Pergine Valsugana, il liceo Russell di Cles, il liceo Filzi di Rovereto, l’istituto Martini di Mezzolombardo e il liceo Rosmini di Trento.
Il liceo nasce su iniziativa del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (Lega) e del ministro delle Imprese e, appunto, del Made in Italy Adolfo Urso (Fratelli d’Italia). A livello nazionale partirà già da questo settembre. «Noi abbiamo deciso di posticipare l’avvio perché abbiamo voluto provare a caratterizzarlo in chiave territoriale, tendendo ben presente i settori economici di interesse, tra cui anche turismo e agricoltura», ha spiegato Gerosa. Il Made in Italy sarà uno dei percorsi del liceo delle scienze umane. L’obiettivo è quello di formare una figura quadro «che maturi solide competenze di analisi, interpretazione e sviluppo di operatività nell’ambito di un tessuto produttivo in chiave territoriale», ha precisato Carollo, che si appresta ad andare in pensione.
Interdisciplinarità, laboratorialità e «competenze ricche e articolate»: queste le tre parole chiave indicate da Gerosa. Ma quali sono le differenze tra il Made in Italy «trentino» e quello nazionale? La Provincia si è smarcata da una delle critiche mosse al ministero, cioè che il liceo sarebbe una fotocopia del percorso economico-sociale. «Noi abbiamo deciso di mantenere l’insegnamento delle discipline afferenti alle scienze umane», ha detto Gerosa. Le altre peculiarità sono il monte ore del primo biennio coerente con i piani di studio di tutti i percorsi liceali della provincia, il raggiungimento del livello B2 per l’inglese e il tedesco alla fine del quinto anno e il mantenimento di 150 ore di alternanza scuola-lavoro. Non solo. Per quanto riguarda l’area progettuale, gli studenti saranno impegnanti nella realizzazione di prodotti pubblicitari attraverso l’utilizzo di metodologie di ricerca e analisi dati.
Il numero minimo per attivare una sezione del nuovo liceo è quello previsto per tutte le altre scuole: 15 iscrizioni. «Partiranno ora i percorsi al Consiglio superiore della pubblica istruzione, il Consiglio del sistema educativo provinciale e in Quinta Commissione — ha concluso Gerosa — E stiamo già organizzando la presentazione del percorso alla fiera TrentinOrienta di inizio ottobre perché sia inserito nelle attività di orientamento e darne ampia diffusione».
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