La giostra

sabato 24 Agosto, 2024

In estate anche le mucche vanno in vacanza

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Alla scoperta dell’alpeggio con una facile passeggiata tra boschi e prati tra l’Altopiano di Pinè e la Valle dei Mocheni

Care amiche e cari amici della Giostra, questo fine settimana andiamo alla scoperta dell’alpeggio con una facile passeggiata tra boschi e prati tra l’Altopiano di Pinè e la Valle dei Mocheni.
Sapete cos’è l’alpeggio? In estate le mucche vengono portare «in vacanza», ovvero lasciate scorrazzare per i prati in montagna, libere di mangiare erbe e fiori profumati. Con questa alimentazione, coccolate dal fresco delle giornate e dall’aria buona, le mucche producono un latte di altissima qualità. Poi, in malga, la sapienza del casaro (colui che fa il formaggio) trasforma il latte in burro e formaggi di malga dalle caratteristiche uniche. Curiosi? Andiamo a raggiungere Malga Cambroncoi a Sant’Orsola Terme. Lasciate l’auto a Passo Redebus (1453 m), qui, prima di iniziare la passeggiata, che prevede un po’ di dislivello (quindi si va in salita), vi consigliamo una tappa al bar del Passo, famoso per i suoi dolci e le ottime torte. Con il giusto carico di zuccheri, prendete il sentiero SAT 404 che sale nel bosco e poi incontra una pista forestale sulla destra. Potete seguire la strada o, mantenendo la sinistra, raggiungere i prati di montagna dell’alpeggio Pec (1582 m). Arrivati all’alpeggio, il sentiero 404 porta a destra, sul lato nord, in un altro bosco dove vedrete i danni della tempesta del Vaia. Lungo il tragitto troverete alcuni punti panoramici sulla catena del Lagorai e sul paese di Palù del Fersina. Dopo una breve salita, il sentiero sale e scende ancora fino a raggiungere Malga Cambroncoi (1709 m), circondata da splendidi prati alpini con tante mucche al pascolo. A piedi ci impiegherete poco meno di un’ora. La strada è percorribile anche con passeggini e biciclette e all’arrivo in malga c’è anche una colonnina di ricarica per le bici. Ad accogliervi troverete la casara Giorgia e l’aiuto casara Lisa. Sono loro che si alzano al mattino presto per mungere le mucche e preparare i formaggi: dalla ricotta al nostrano di malga a latte crudo, ovvero realizzati a partire da latte che non ha subito trattamenti termici. I formaggi a latte crudo vengono definiti naturali, perché la loro lavorazione consiste solamente nel lasciar fare alla natura, a cui si aggiunge la tecnica del casaro, sale e caglio. I formaggi da latte crudo sono simbolo di biodiversità, di un preciso metodo di allevamento, ma occorre anche fare attenzione. Nei bambini sotto i 10 anni, o negli adulti con particolari patologie, il consumo di latte crudo e dei prodotti che ne derivano, freschi o mediamente stagionati, è fortemente sconsigliato. Quando il latte non è sottoposto a bollitura aumenta la presenza di batteri che possono provocare delle gravi complicazioni nei soggetti con le difese immunitarie deboli come i bambini sotto i dieci anni. Ma tranquilli, nessuno rimarrà con la fame. La malga è anche un agritur con una ricca cucina trentina. Fatevi consigliare da Alessia e non perdetevi gli ottimi dolci, come la panna cotta o la torta alla ricotta. Finito il pranzetto potete decidere di passeggiare negli ampi pascoli circostanti dove ammirare gli splendidi scorci sulla vallata, o se volete rendere un po’ più impegnativa la vostra escursione proseguite fino al Dosso di Costalta (ancora sentiero SAT 404) con vista sul lago di Serraia, sulla catena del Lagorai e sulle Dolomiti di Brenta. È la montagna più conosciuta e frequentata dell’altopiano di Pinè e si trova al confine con la valle dei Mocheni (Bernstol). Per raggiungere la vetta ci si impiega un’altra ora abbondante.