Il caso
martedì 13 Febbraio, 2024
di Marika Damaggio
L’involuzione è clamorosa. Al punto di attivare una mobilitazione online per far rinsavire i due governatori. Ma a rafforzare il concetto – oltre milleottocento persone in poche ore hanno aderito alla protesta virtuale – si sono mosse all’unisono le due presidenti dei comitati pari opportunità delle assemblee di Trento e Bolzano Ulrike Oberhammer e Paola Taufer. Il rischio è che la giunta regionale in via di definizione sia completamente al maschile. Nessuna assessora. Eppure risulta difficile immaginare che non si trovino competenze tra le consigliere elette (molte delle quali campionesse di consensi).
«Tra pochi giorni la Regione Trentino – Alto Adige eleggerà i membri del nuovo Consiglio regionale. Da sempre le Commissioni provinciali per le pari opportunità delle Province di Bolzano e Trento sensibilizzano sulla necessità di sostenere attivamente le donne in politica. Nella Regione Trentino – Alto Adige più della metà della popolazione è femminile. Una società democratica vive grazie alla partecipazione delle sue cittadine e dei suoi cittadini. Entrambe le Province non possono permettersi di rinunciare alle capacità e alle competenze delle donne negli organi politici – sottolineano Oberhammer e Paola Taufer – I comitati con pari rappresentanza prendono decisioni migliori».
Nel Piano d’azione per la parità di genere dell’Alto Adige Æquitas, il principio guida è la partecipazione. «Le donne e gli uomini sono rappresentate/i equamente nei comitati politici, partecipano ai processi decisionali su un piano di parità e modellano attivamente la vita politica e sociale – proseguono – Per attuare tutto ciò, è necessaria una forte partecipazione femminile alle elezioni». L’appello di Oberhammer e Taufer è quindi di «votare consapevolmente una donna per la giunta regionale. Solo così sarà possibile garantire che nei prossimi cinque anni tutte le parti della nostra società saranno rappresentate nella Giunta. Il ritorno ad una Giunta regionale senza rappresentanza femminile è inaccettabile, anche e soprattutto perché siamo nell’anno 2024!».
comunali
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