L'appuntamento
mercoledì 14 Febbraio, 2024
di Redazione
Sabato 24 febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 13, si terrà a Trento, nella sala riunioni della Fondazione Caritro, in via Calepina 1, un incontro con i professionisti coinvolti nella cura dell’epilessia. L’evento, organizzato in occasione della giornata internazionale dell’epilessia che si celebra oggi, 12 febbraio, è aperto a tutti e sarà l’occasione per confrontarsi con specialisti ed esperti della patologia che saranno a disposizione del pubblico per rispondere a domande, chiarire dubbi e timori oltre a fornire informazioni su quanto viene fatto in Trentino. Per l’occasione, fino a domenica 25 febbraio, la sede di Apss a Trento si tinge di viola, il colore simbolo della giornata internazionale. L’epilessia è una condizione neurologica cronica caratterizzata da una persistente predisposizione del cervello a generare crisi epilettiche e a ripeterle nel tempo. Nel mondo sono oltre 50 milioni le persone con epilessia, circa 6 milioni in Europa e circa 500-600 mila in Italia. In Trentino le persone che hanno un’esenzione per patologia riferita all’epilessia sono 2.373.
Si stima che circa il 4-5% della popolazione abbia nel corso della vita almeno una crisi epilettica senza tuttavia sviluppare epilessia. Le crisi epilettiche sono caratterizzate da segni e sintomi improvvisi, in genere di breve durata e sono espressione di un’alterata funzionalità elettrica dei neuroni corticali. La crisi di per sé, anche quando convulsiva ma di durata inferiore ai 5 minuti, non causa danni cerebrali che possono invece derivare dal rischio di traumi in relazione alla imprevedibilità della crisi stessa. Le cause dell’epilessia sono molteplici e variano in funzione all’età. In età pediatrica la malattia è spesso di origine genetica, dovuta a malformazioni o di origine metabolica, mentre nell’adulto e nell’anziano sono più frequenti cause dovute a lesioni cerebrali di varia natura (vascolare, tumorale, infettiva, traumatica). Il riconoscimento della causa della patologie è di fondamentale importanza nella definizione della prognosi e nella scelta della cura farmacologica. Esiste poi un 30% di epilessie nelle quali non è possibile individuare alcuna causa (epilessie criptogenetiche).
L’elettroencefalogramma (EEG), la risonanza magnetica dell’encefalo, gli esami metabolici e genetici sono gli strumenti diagnostici necessari per arrivare a un corretto inquadramento del tipo di crisi e alla diagnosi di epilessia. La guarigione, intesa come possibilità di interrompere la terapia anticrisi, è possibile in circa il 70% dei casi e ciò dipende ovviamente dalla causa sottostante. In base alla risposta alla terapia le epilessie possono definirsi farmaco-sensibili, farmaco-dipendenti e farmaco-resistenti. Nelle forme farmaco-dipendenti la terapia è solitamente efficace nel controllo delle crisi ma deve essere assunta per tutta la vita. Nel 20-30% dei casi le crisi possono essere resistenti alla terapia anticrisi (epilessie farmaco-resistenti) e in questi casi la chirurgia deve essere tempestivamente presa in considerazione, sebbene non tutte le epilessie siano curabili chirurgicamente. In Trentino i pazienti con diagnosi di epilessia sono seguiti dalla struttura semplice ospedaliera di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Santa Chiara di Trento e dall’Unità operativa multizonale di neurologia. Da circa un anno all’ospedale Santa Chiara è attivo l’”Ambulatorio della transizione” in cui il bambino diventato adulto (solitamente a 18 anni) viene preso in carico dai neurologi in continuità assistenziale con i neuropsichiatri infantili.