TerraMadre
domenica 2 Giugno, 2024
di Teresa Friscia
Parole di rinascita e collaborazione mischiate a lavoro ed efficienza, insieme all’impegno di creare un nuovo tassello verso un mondo più sostenibile. Ma cos’è la sostenibilità? Nel pomeriggio di ieri, al Muse, grazie alle parole dell’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli, si è appreso che questo vocabolo non è soltanto la promozione di progetti di lavoro che siano solidali all’ambiente, ma anche sfida: «da una ferita che il territorio sta affrontando si possono creare oggetti di design». Dare nuova vita alle cose, un valore che ci viene insegnato nelle scuole.
Ed è proprio dall’unione delle scuole con le aziende locali che nasce il progetto IncasTree. Un nome che deriva da un gioco, infatti la parola «tree» in inglese vuol dire albero, ma se si legge la sigla nel suo complesso viene fuori la parola italiana «incastri». Gli incastri con cui si è venuti in contatto ieri sono numerosi: tra scuola e aziende, tra materia prima rinnovabile e territorio, tra narrazione e comunicazione, ma soprattutto generazionali.
Infatti il lavoro nasce da una collaborazione tra l’Enaip di Tesero e una filiera di aziende trentine certificate Pefc. Lo scopo del progetto è stato quello di realizzare, con l’aiuto dell’architetto Giorgio Caporaso, degli oggetti di design con il legno proveniente dal disastro di Vaia. Un materiale prevalentemente di scarto per via delle sue venature blu, che grazie alle mani dei giovani studenti, ha ricominciato a respirare.
A moderare l’incontro il giornalista e dottore forestale Luigi Torreggiani. L’istituto di Tesero è uno dei pochi a possedere il certificato PEFC, un marchio che indica che il lavoro è stato eseguito in maniera sostenibile in quanto sottoposto ad una serie di controlli. «La grande sfida – dice il giornalista- è ora pensare alle foreste del futuro, che dovrebbero essere ancora più resilienti alle crisi climatiche». L’Italia è coperta per il 40% da foreste, questo crea un’opportunità lavorativa, per questo molti giovani oggi si stanno avvicinando alle imprese del legno. Spiega il dottor Carlo de Zan, portavoce della consulta Pefc in Italia, che «il bosco ha bisogno di essere raccontato prima di essere realizzato». Uno scopo importante di IncasTree è quello di valorizzare il legno e le imprese locali, una proposta innovativa visto che la maggior parte dell’Italia utilizza legno proveniente dall’estero. In quanto a sostenibilità, il dottore preme di sottolineare che «il legno, se usato in modo corretto è sostenibile quanto l’eolico e il solare».
«Foglie», «vento» e «bosco»: questi alcuni nomi degli oggetti realizzati dagli studenti e dalle aziende. A idearli l’architetto Giorgio Caporaso ispirandosi, come si avverte dai nomi, alla natura da cui proviene la stessa materia prima. I ragazzi hanno avuto l’opportunità non solo di lavorare con esperti del settore, ma anche di andare ad uno degli eventi più importanti per il design, la «Milano design week», facendo esperienze di crescita forti. Per l’architetto «non è importante solo la forma e la funzione, ma progettare oggetti con una visione diversa». Il bello di questo lavoro è la decostruzione di un paradigma di approccio tradizionale (prendi, produci, usa e getta), e la realizzazione di un paradigma circolare: «Design circolare vuol dire andare oltre per guardare l’oggetto, pensare all’intero ciclo di vita di quest’ultimo secondo parametri disciplinari nuovi», nonché produzione, utilizzo e dismissione (in cui produzione e dismissione sono allo stesso livello). Così si realizzano oggetti polifunzionali e duraturi nel tempo come mobili scomponibili e poltrone che proteggono dai raggi solari.
La seconda parte dell’evento è stata un momento di scambio tra il pubblico e gli studenti supportati dalle aziende chiamate a sostenere IncasTree. Emozionanti sono state le parole dei ragazzi, che hanno imparato quanto il lavoro sia soddisfacente, il ruolo dell’artigiano sia essenziale per la risoluzione di un problema, la passione e la professionalità siano alla base di un lavoro ben riuscito».