Salute
domenica 31 Dicembre, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
Capodanno a letto per 7.500 trentini. L’influenza picchia duro. In Italia si registrano numeri da record. «La curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti», si legge nel rapporto settimanale «RespiVirNet» dell’Istituto superiore di sanità (Iss). In modo particolare i casi sono aumentati tra i bimbi. «Siamo rimasti sorpresi dall’evoluzione rapida dei casi», dice Lorena Filippi, pediatra a San Michele all’Adige, componente del direttivo dell’Ordine dei medici del Trentino e della Federazione italiana medici pediatri.
Tra il 18 e il 24 dicembre l’incidenza nazionale è salita a 17,2 casi per mille assistiti (contro i 15,6 della settimana precedente). Il che vuol dire che sono oltre un milione gli italiani colpiti (5,7 milioni dall’inizio della stagione influenzale). Alla crescita della curva «concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi è in aumento», si precisa nel report.
Il Trentino si colloca tra le regioni con intensità media. Nello specifico l’incidenza si attesta a 14,3 casi per mille assistiti (11,3 nella settimana precedente). Colpiti quindi circa 7.500 trentini.
Come rilevato dal report, «l’incidenza è in aumento nelle fasce di età pediatriche, stabile negli adulti e anziani. Maggiore incremento — si aggiunge — soprattutto nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 47,1 casi per mille assistiti».
In Trentino sono ancora di più i casi tra i bimbi dai 0 ai 4 anni: 61,2 ogni mille assistiti (è la quarta regione per numero di casi in età pediatrica): oltre il doppio rispetto alla settimana precedente (11-17 dicembre).
«Ci aspettavamo un picco epidemico — spiega la pediatra — ma nelle ultime due settimane i casi sono aumentati drasticamente. Nelle prime 48 ore i bimbi hanno la febbre a 40, poi scende a 38 per 3-4 giorni. Oltre alla febbre hanno anche la tosse per 10 giorni». In questi casi «si consiglia il riposo domiciliare, l’utilizzo di antipiretici, di non insistere con l’alimentazione e dare molto da bere. Non bisogna ricorrere agli antibiotici, solo aerosol su indicazione della pediatra». La maggior parte dei casi si registra «tra i bimbi non vaccinati. Questo — conclude Filippi — ci conferma ancora una volta la validità della vaccinazione stagionale».
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
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