I numeri dell'hub

lunedì 30 Gennaio, 2023

Innovation center di Malé, dipendenti raddoppiati in cinque anni

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Tante le storie di successo: «Ciocomiti» è passata da quattro a 28 dipendenti, mentre Paride Dalpez, ex dipendente della Lowara (sulle cui ceneri è sorto il centro) si è messo in proprio

A quasi cinque anni dall’inaugurazione, l’esperienza dell’Innovation center di Malé si può definire un successo. Sulle ceneri della vecchia fabbrica Lowara dal 2018 è presente uno spazio produttivo che è diventato terreno fertile per numerose imprese artigianali, che puntano sulla cooperazione mirando a fornire servizi d’eccellenza. Da allora l’hub nato grazie a Trentino sviluppo ha centrato i suoi obiettivi: gli spazi a disposizione sono tutti occupati e il mercato delle aziende è in continua espansione. Lo stabilimento si trova a pochi metri dall’arteria principale della valle, che permette alle aziende e ai visitatori di muoversi con grande facilità. Nel 2018, quando l’allora presidente della Provincia Ugo Rossi tagliò il nastro di questa struttura costata 2,5 milioni di euro, si contavano nove aziende e 42 addetti. Numeri che in cinque anni sono notevolmente migliorati: le aziende oggi sono 10 e i lavoratori quasi raddoppiati. Le due capostipiti di quest’esperienza, Falegnameria Baggia e Stufarredo, continuano la loro florida attività, espandendosi anche fuori dai confini regionali. Le due realtà trovano spazio nella parte meno recente, la prima a essere ristrutturata nel 2016. La Falegnameria Baggia è una realtà consolidata e conosciuta in tutto il Trentino ma anche fuori regione, con il suo percorso didattico-espositivo fonte di attrazione per scuole, gruppi organizzati e turisti da tutta Italia. Stufarredo è invece un punto di riferimento nel Nord Italia nel settore delle stufe a legna ad accumulo. Negli anni ha riportato sotto la sua ala anche Trentinlab, nata come costola dell’azienda che inizialmente occupava uno spazio del centro. Altre sei aziende sono attive fin dalla nascita della struttura, mentre le ultime due sono arrivate in corso d’opera. Tra le realtà che vivono l’Innovation center dalla prima ora abbiamo due aziende artigianali del legno. Alessio Zanella di ArteNatura si è affermato in tutta la valle grazie alla sua maestria nel recuperare tronchi, rami e licheni per trasformali, con fantasia e talento, in straordinari oggetti di arredo. Luce e legno sono gli indiscutibili protagonisti della sua bottega. Il dirimpettaio è Silvano Girardi della Bottega dell’arte, che assieme alla famiglia porta avanti la nobile arte del restauro di mobili antichi in legno. Sull’ala opposta troviamo la Lattoneria Copper di Tullio Costanzi, imprenditore che negli anni ha raddoppiato il numero dei suoi dipendenti. C’è poi il fabbro Paride Dalpez, che è l’anello di congiunzione tra il prima e il dopo: Paride era un ex dipendente Lowara che negli anni ha deciso di seguire in solitaria la sua passione. Due sono invece le aziende che lavorano nell’alimentare di qualità: Gustonatura è il sogno della famiglia Mezzena, con i genitori Claudia e Tito che negli anni, con l’aiuto dei figli, si sono consolidati e hanno diversificato la propria produzione. Oggi vendono succhi, composte, sciroppi e gustosi snack. C’è poi Ciocomiti, la scommessa di Matteo Fedrizzi di fare in Val di Sole cioccolato di qualità. L’azienda è passata in pochi anni da quattro a 28 dipendenti e nel 2022 ha aperto al franchising. I punti vendita di Ciocomiti stanno aumentando di numero, spaziando dal Tonale a Peio e a Campiglio, oltre al lab store di Malé. A questi si aggiungono il bar Gelateria Tropical e Baita Ciocomiti, struttura sulle piste tra Campiglio e Marilleva. Arriviamo poi alle new entry. Da una parte abbiamo un’altra azienda specializzata nel cibo di qualità: il pastificio Marinelli fondato da Franco nel 2016. Dopo aver accumulato un’esperienza di 35 anni da chef, ha seguito il suo sogno di produrre cibo sano scegliendo le migliori semole e farine. Dall’altra abbiamo Dolomeet, azienda che coniuga la passione per lo sport a un’impostazione imprenditoriale volta alla creazione di prodotti innovativi. In Dolomeet lavorano quattro soci e due dipendenti. «Siamo arrivati qui nel 2019 e devo dire che abbiamo fatto una scelta davvero azzeccata – dice Franco Pangrazzi, responsabile amministrativo –. Gli spazi e la logistica sono ideali ed è bello condividere il nostro percorso con quello di altre aziende del territorio».