innovazione e tecnologia
lunedì 30 Ottobre, 2023
di Redazione
Wlp, azienda del gruppo HTI, ha ideato e realizzato speciali diffusori che, grazie alla nebulizzazione dell’acqua d’estate e la ventilazione d’inverno, contribuiscono a mantenere sempre in perfette condizioni i terreni di gioco. Negli stadi dove giocano Sassuolo e Atalanta sono già in azione. Un’idea nata dal mix tra generatori neve e macchine per l’abbattimento polveri
D’estate un vero e proprio schermo idrico composto dalle goccioline d’acqua protegge il campo da calcio dai raggi solari abbassandone la temperatura. Nella stagione invernale, con il terreno di gioco riscaldato, il soffio dell’aria spazza via dalle lamine fogliari le gocce di rugiada dove si annidano microfunghi potenzialmente pericolosi per la salute dell’erba. Sono gli effetti delle prime ventole climatiche made in Italy realizzate dall’azienda Wlp, che fa capo a Demaclenko ed è parte del gruppo altoatesino HTI che sta già avendo ottime risposte dal mercato sportivo: nel Mapei Stadium di Reggio Emilia dove gioca il Sassuolo sono in funzione da quest’estate i primi sei modelli dell’Olympia, questo il nome del macchinario, e altri stadi di serie A, tra cui quello dell’Atalanta, lo stanno utilizzando per mantenere sempre in perfette condizioni i rispettivi campi di gara e di allenamento.
Il contesto
Per garantire terreni di gioco sempre in ottime condizioni e performanti, bisogna contrastare gli stress provocati da clima sempre più estremi e dall’intenso uso agonistico. La presenza di questi tappeti ibridi naturali/sintetici in concomitanza con il ristagno d’aria umida all’interno del catino dello stadio, fa sì che in estate si possano toccare temperature abbondantemente sopra i 40°. Per questo motivo la ricerca tecnologica si è di recente concentrata nella risoluzione di questo problema che i tradizionali sistemi d’irrigazione in normale dotazione all’interno del rettangolo di gioco, non sono in grado di far fronte, anzi, le gocce d’acqua grossolane degli sprinkler del campo durante i cicli di irrigazione, sotto il sole, producono infatti il classico effetto lente finendo addirittura per aumentare ancor di più la temperatura al suolo. Altro aspetto che ha portato a un’accelerazione nella ricerca è rappresentato dall’Ultra HD, una tecnologia applicata alle tv che necessita di immagini perfette, uniformi e di contrasti di colore decisi tra pallone e il verde del manto erboso.
La tecnologia
Wlp, specialista sul fronte dei macchinari per l’abbattimento delle emissioni di polveri e di odori, ha ideato, prima in Italia, un’applicazione in grado di proteggere il verde attraverso l’utilizzo di ventilatori, mutuando la ricerca sviluppata per l’attenuazione della rumorosità nel campo dell’innevamento tecnico per poi trasferirla con le necessarie modifiche funzionali nel mondo green. In pratica i generatori posti ai bordi del campo, con l’erogazione di 39 mila metri cubi d’aria all’ora, riescono a creare un vero e proprio schermo idrico in grado di proteggere il campo dai raggi solari attraverso la nebulizzazione. Uno scudo naturale che finisce per abbassare la temperatura e di conseguenza mantenere un tappeto erboso in ottime condizioni. Gli stessi macchinari vengono utilizzati nel corso della stagione invernale per contrastare la formazione di patologie fungine con il semplice utilizzo dell’aria, preservando il terreno di gioco dal decadimento del manto erboso.
Le ventole climatiche di Wlp a servizio dello sport stanno però conquistando il mercato non solo per le loro prestazioni ma anche per i suoi aspetti di innovazione che fanno di queste soluzioni dei veri e propri gioielli di tecnologia. Oltre a garantire un’elevata silenziosità con l’impiego della tecnologia applicata, una novità assoluta a livello mondiale, sui generatori sono presenti delle vere e proprie stazioni meteo in grado di regolarne l’attivazione a seconda dei cambiamenti climatici e in futuro di creare sistemi predittivi ancora più efficienti.
Tennis
di Redazione
Il campione altoatesino sulla copertina di «Tennis Magazine» che titola «Il primo della classe». Lui: «Tre anni fa nei tornei più importanti arrivavo negli ottavi, nei quarti; l'anno dopo alternavo quarti e semifinali»