Aree inquinate

martedì 30 Gennaio, 2024

Inquinamento a Trento nord, Ianeselli porta in Procura i dubbi di Maschio sulle Rogge

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Il consigliere preoccupato per gli idrocarburi nelle aree inquinate

Il sindaco di Trento Ianeselli ha salito ieri la scala interna del Tribunale e arrivato al primo piano ha bussato alla porta del capo dei Pm Sandro Raimondi. Gli ha consegnato una lettera, quella che il consigliere Andrea Maschio ha inviato a tutti i colleghi: «Vista la gravità degli scenari evocati — spiega il sindaco agli stessi consiglieri coinvolti nel carteggio — ho segnalato i pericoli che richiamati nella lettera alle sedi competenti, inoltrando il tutto alla Procura della Repubblica».
In un lungo scritto, Maschio spiega di sentirsi «stanco e frustrato» da come «vari consiglieri della transizione ecologica fanno orecchie da mercante». Prende dunque carta e penna per circa alcune responsabilità: «Parlo di responsabilità perché la salute dei cittadini di Trento — scrive — è un onere di tutti noi ma sopratutto perché alcune particelle, dove insistono alcuni inquinanti, sono proprio del Comune». Spiega di aver inoltrato, nel giugno dello scorso anno, una lettera al sindaco, all’assessore Ezio Facchin e al presidente della Commissione ambiente Andreas Fernandez. Di cui non ha mai avuto riscontro. Scriveva, tra le altre cose, che «l’andamento dei lavori presso le rogge, le mie continue ed ignorate comunicazioni ed allarmi, lo stato dei fatti in essere ed in divenire mi spingono a comunicarvi la nota che segue per evitare di trovarmi scoperto in un eventuale giudizio penale legato all’inquinamento della roggia primaria» Maschio è infatti coordinatore della sicurezza (Cse) nel cantiere di bonifica della Provincia sulle rogge: «Sono semplicemente il Cse del lavoro alle rogge — diceva infatti nella prima lettera — ma come persona edotta dei fatti sono pienamente responsabile di quanto sta accadendo e di quanto potrebbe accadere, e per questo voglio mettervi a conoscenza dello stato dell’arte». E questa la denuncia: «La roggia primaria intubata contiene un materiale idrocarburico solido (catrame, ndr) che in alcuni punti pare ostruire la sezione idraulica all’80%. Dopo mie numerose denunce si è risposto che trattasi di materiale solido gelificato che non si muove. Ebbene — osservava — ciò che sta avvenendo e che si sta vedendo, dopo aver tolto la vegetazione e aver bonificato la sezione prevista della roggia e di un paio di metri della parte intubata, è che il materiale “gelificato” è tutt’altro che fermo ma avanza a vista come un lento magma».
Maschio sostiene che la Provincia «abbia autorizzato di fermarlo con una paratia», ma ritiene questa «una soluzione discutibile perché il lento progredire del magma non farà altro che aumentare l’ostruzione della sezione idraulica». Ed è convinto che «tutto il terreno tra il cavalcavia, la proprietà Albertini e la roggia Lavisotto è intriso».
Il consigliere ipotizza addirittura «un reato ambientale da parte dei proprietari dei terreni», e «pertanto — scriveva — come consigliere comunale ritengo che l’istituzione debba agire».
Dopo aver riportato in toto la nota inviata in giugno ai vertici di palazzo Geremia, Maschio si rivolge ai colleghi con queste parole: «Ora tutti voi ne siete a conoscenza. In qualità di consiglieri comunali in dovere di muovervi per scongiurare questi potenziali rischi». Ianeselli, si è dunque mosso, portandosi però in Procura. E rivolgendosi poi lui stesso ai consiglieri comunali, scrive questo: «Il consigliere Maschio contesta possibili omissioni del Comune nella predisposizione delle misure idonee ad evitare la possibile contaminazione con materiale catramoso delle rogge in corso di bonifica. Questa amministrazione — contesta Ianeselli — ritiene di stare adeguatamente provvedendo, per quanto di competenza comunale, al fine di porre rimedio alla situazione, in collaborazione con i carabinieri del Noe e con le strutture provinciali deputate». Ma aggiunge: «Vista la gravità degli scenari evocati, ho comunque inoltrato la sua lettera alla Procura della Repubblica». Che ora potrebbe sentire ufficialmente Andrea Maschio come persona informata sui fatti.