Il caso

mercoledì 13 Marzo, 2024

Insulti contro Andrea Papi dopo la sua morte: 18 indagati. Il papà: «Chiediamo giustizia». E l’animalista Martani ricondivide il post incriminato

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Carlo Papi riflette amaro sulle parole ingiuriose lette dopo la morte del figlio: «Alla fine cosa ha fatto di male Andrea? È andato a farsi una passeggiata in montagna a 5-600 metri sopra di noi»
andrea papi

Sono diciotto gli indagati per le offese ad Andrea Papi, il giovane solandro che ha perso la vita a seguito dell’attacco di JJ4, sulla strada forestale vicino a casa sua a Caldes, il 5 aprile del 2023. Dopo che la tragedia si è consumata quella notte, sono stati tanti i post e i messaggi che sono stati affidati ai social dagli utenti, tanti di cordoglio e vicinanza ma anche diversi contro Andrea, ritenuti dalla famiglia «poco rispettosi» nei confronti di una giovane vita spezzata. Tra i diciotto indagati dalla Procura, c’è anche Daniela Martani, l’ex hostess di volo divenuta nota per aver partecipato ad alcuni reality show.

La reazione della famiglia
«Andiamo avanti» ha affermato il papà di Andrea, Carlo Papi che insieme alla sua famiglia ha saputo questa mattina da amici e dai giornali di questi diciotto indagati. Dopo poche settimane dalla morte di Andrea, un dramma divenuto notizia virale che ha percorso tutto il Paese, i primi avvocati della famiglia Papi avevano reso nota l’azione legale intrapresa contro chi aveva diffamato Andre sui social. «Volevamo ovviamente che ci fosse un’azione concreta, importante per queste figure» ricorda Carlo Papi ripercorrendo quei momenti di quasi undici mesi fa «Non abbiamo niente da aggiungere, quello che sta facendo la Procura va benissimo ed è quello che ci aspettavamo. Noi quello che stiamo cercando è la giustizia per Andrea, questo è importante. Ci hanno diffamato queste persone ed è giusto anche non lasciare correre, perché non possiamo farci mettere i piedi sulla testa, mi pare giusto verso il defunto, che non meritava questa cosa». Molte le parole non sempre buone rivolte ad Andrea. Diverse le persone che lo hanno criticato e alle quali, genericamente, Carlo Papi chiede: «Alla fine cosa ha fatto di male Andrea? È andato a farsi una passeggiata in montagna a 5-600 metri sopra di noi. Non è andato sull’Everest o nella giungla indiana. Noi quello che stiamo aspettando è la vera giustizia per lui. Andrea non ce lo riporta indietro nessuno, però almeno dire: “qualcuno ha sbagliato, qualcuno ci mette la faccia”. Io non chiedo altro, non sono né avvocato, né giudice e pertanto non posso dire di chi è la colpa. Tanti hanno sbagliato e qualcuno ce la metterà alla faccia prima o dopo. Non dormiremo sonni tranquilli lo stesso, però almeno si potrà dire che qualcosa hanno fatto per questo povero ragazzo».

Il post ricondiviso
Ieri, martedì 12 marzo, Martani sui social ha ricondiviso il post che aveva pubblicato il 10 aprile 2023 chiedendo pubblicamente: «Ma con quale criterio i pm mandano a processo le persone?». Nel post di undici mesi fa, aveva scritto: «La madre e la fidanzata Alessia Gregori del ragazzo morto in montagna (io alla storia dell’uccisione da parte dell’orso non ci credo) stanno speculando sul dolore e gridano vendetta con gli occhi iniettati di sangue nei confronti di un animale che non ha alcuna colpa. Secondo il loro ragionamento bisognerebbe ammazzare tutti gli animali presenti sulla faccia della terra perché provocano morti fra gli umani. Ma sapete quali sono gli esseri viventi che provocano più morti nel mondo? Gli esseri umani. Quindi che facciamo? Li ammazziamo tutti? Vivere comporta dei rischi, andare in montagna, al mare, nella savana, nei boschi comporta dei rischi, vivere in città comporta dei rischi. Basta con questa speculazione, fatela finita che sta te diventando ingiustificabili».