scuola
mercoledì 12 Luglio, 2023
di Sara Alouani
Il 31 maggio, con le prove svolte nelle classi seconde della scuola secondaria di secondo grado, si sono concluse le rilevazioni INVALSI 2023 e sono terminate anche le prove suppletive per le classi e gli studenti che, per vari motivi, non avevano potuto sostenerle nei periodi previsti dalle proprie istituzioni scolastiche. Anche quest’anno le percentuali complessive di partecipazione di tutti i gradi scolastici interessati sono state particolarmente elevate e tali da garantire ampiamente la significatività delle rilevazioni sia per le classi campione sia per quelle non campione.
Complessivamente, le percentuali di partecipazione si attestano rispettivamente al: 99,8% circa per la scuola primaria (II e V classi), 99,6% circa per la scuola secondaria di primo grado (III classi), 92,6% circa per la II secondaria di secondo grado, 98,4% circa per l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado. In numeri, le prove hanno coinvolto oltre 12mila scuole per un totale di oltre un 1.000.000 di allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e oltre 1.000.000 di studenti della scuola secondaria di secondo grado.
Mentre i numeri della partecipazione risultano estremamente positivi, un dato è invece particolarmente allarmante. Infatti, la fotografia scattata dall’Invalsi conferma come anche quest’anno uno studente su due esce dalle superiori con competenze inadeguate in italiano e matematica. Le prime crepe iniziano a vedersi anche alla primaria, che resta comunque il fiore all’occhiello della scuola italiana, e si confermano pesanti divari territoriali, con il Sud indietro e molto distante dal Nord, e una dispersione implicita che penalizza le famiglie che provengono da situazioni socio-economiche meno favorevoli.
Nello specifico, quest’anno in italiano il 51% degli studenti ha raggiunto il livello base (dal livello 3 in su). Ciò significa che il restante 49% non lo ha raggiunto. Nel 2019 la percentuale era stata ben più alta con il 64% degli studenti che avevano raggiunto almeno il livello base. In matematica il risultato non è molto diverso: il 50% degli studenti ha raggiunto il livello base mentre nel 2019 ci si attestava al 61%.