I numeri
sabato 16 Novembre, 2024
di Davide Sgrò
Una sala gremita quella di ieri alla Cantina di Lavis per l’assemblea del Collegio provinciale e dell’Associazione maestri di sci del Trentino. «La scorsa è stata una stagione estremamente positiva – ha detto il presidente Mario Panizza – un gran bel lavoro all’interno del comparto dei professionisti, tra scuole di sci e associazioni. Anche per la prossima abbiamo prospettive buone. Aspettiamo la neve e speriamo di poter replicare i precedenti successi». 253 sono le guide presenti sul territorio: di queste, 61 sono anche maestri di sci. Più di un terzo delle scuole di sci offre lezioni singole o collettive e dunque circa la metà del business generato dalle scuole proviene unicamente dai corsi di sci stagionali. 53 sono le scuole di sci e le associazioni affiliate all’associazione maestri di sci del Trentino, 45 di sci alpino, 4 di snowboard e 4 di fondo. 2.200 sono i maestri di sci operanti nelle scuole, mentre 650 sono i maestri liberi professionisti. Tutto ciò per un giro d’affari annuo di circa 30 milioni, con un gettito Irap di 500mila euro. A livello turistico, le presenze ammontano a 1,9 milioni, 500mila delle quali sono clienti di scuole e associazioni. Numerosi i servizi offerti anche nella stagione estiva, tra noleggio bici, guide per accompagnamenti, nordic walking e molto altro.
Questi dati, come ribadito nel corso dell’assemblea, fotografano la figura dei maestri di sci come dei veri e propri professionisti. 300 sono i maestri aggiornati con gli ultimi corsi tra formazioni e specializzazioni, sempre molto partecipati e apprezzati. Quasi un centinaio i nuovi maestri per la stagione alle porte: saranno 75 i nuovi maestri di sci alpino. Anche gli aspiranti maestri potranno esercitare come «allievi maestri».
Il bilancio è stato approvato all’unanimità. Per il 2025 rimarranno inalterate le quote iscrizione: 70 euro per l’albo ordinario, 20 euro per la sezione speciale maestri onorari. Anche l’applicazione per mobile si è rivelata un successo: presentata nel 2022, da due anni è utilizzata da oltre il 90 per cento dei maestri sul territorio, i quali, mediante la stessa, possono accedere alla propria tessera, iscriversi ai corsi, visualizzare i pagamenti e ricevere tutte le notifiche utili, oltre a scansionare i qr code degli allievi per prendere le presenze ai corsi, eliminando così lo spreco di carta. Bilancio positivo inoltre per le collaborazioni con il collegio nazionale e con la Provincia. Ribadita la necessità di dare importanza alla parte culturale e didattica all’interno della formazione: in questo modo i maestri non saranno solo eccellenti sciatori, bensì professionisti a 360 gradi, operatori di settore e comunicatori di passione.
I presenti hanno evidenziato il grande problema della scarsa partecipazione alle assemblee, se non in occasioni di elezione, una volta ogni tre anni. Un problema, a detta di molti irrisolvibile, ma sul quale si può ancora lavorare per migliorare questo aspetto. Tra le altre criticità riscontrate nel corso dell’ultima stagione, la mancanza di forza lavoro giovane in quanto la professione di maestro di sci risulta poco attrattiva. Questo è dovuto a stagionalità della professione, sempre più maestri di sci universitari e laureati, la fiscalità e la concorrenza con l’estero, in particolare con paesi come Francia e Svizzera. Da qui la provocazione: «Oggi le scuole di sci locali sono ancora attuali nel panorama turistico Trentino?».
Guardando al futuro, la professione del maestro di sci si dovrà adeguare ai cambiamenti della società: «Sono i giovani maestri di sci quelli sui quali bisogna investire – è stato detto – che sicuramente non sono come quelli di un tempo. La società cambia e noi cambiamo con lei. Dobbiamo cercare di mantenere i giovani all’interno delle nostre associazioni, evolverci e muoverci verso questo obiettivo comune».