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sabato 14 Gennaio, 2023

Irlanda: L’UE approva le etichette di allerta sulle bottiglie di alcolici. Allarme per l’industria vinicola italiana

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I produttori di vino italiano si allarmano seguito all'entrata in vigore, nella patria mondiale della birra, dell'etichettatura del vino, che prevede una dicitura simile a quella che troviamo sui pacchetti di sigarette. Parla la deputata trentina Alessia Ambrosi

L’Irlanda, una delle patrie mondiali della birra, è pronta a dare battaglia ai produttori di vino apponendo sulle bottiglie delle bevande alcoliche etichette di allerta come quelle che comunemente si trovano sulle sigarette, sottolineandone gli effetti negativi in caso di consumo eccessivo. Il regolamento è stato ufficialmente approvato dall’Unione Europea ed ora il governo irlandese disciplina i dettagli del «Public Health Alcohol Act» introdotto nel 2019, che prevede l’obbligo di informare i consumatori sui rischi per la salute. Dublino contestualizza la propria scelta affermando che «il volume e i modelli di consumo di alcol in Irlanda rappresentano un enorme onere per la salute pubblica. I dati mostrano che la popolazione irlandese non è consapevole dei rischi per la salute associati all’alcol e il progetto di regolamento qui presentato mira a garantire che gli irlandesi i consumatori sono direttamente informati di questi rischi e assistiti nel fare scelte più sane sul loro consumo di alcol». Questo è certamente un precedente che potrebbe spronare altri stati dell’unione, soprattutto dove il pesante consumo di alcool ha ripercussioni importanti sulla salute della popolazione, a seguire le orme irlandesi prendendo provvedimenti analoghi ed equiparando di fatto il vino alle sigarette. A risentire di questa manovra saranno gli imprenditori vitivinicoli, tra cui anche quelli italiani, che considerano già il grave impatto sulla produzione nostrana.  Il presidente del consorzio di tutela del Lambrusco, Claudio Biondi, ribadisce l’invito ad un consumo moderato e lancia una critica all’Europa affermando «dispiace vedere come il parlamento europeo non sia corso ai ripari». L’associazione degli agricoltori dell’Emilia-Romagna, terza regione in Italia per ettolitri di vino prodotti, teme l’esclusione della filiera dai finanziamenti europei a causa dell’inserimento del vino tra i prodotti dannosi per la salute. Anche la neo deputata trentina di Fdl Alessia Ambrosi si espone senza troppi giri di parole ritenendo «gravissima, oltre che incomprensibile, la decisione della Commissione Ue che, nonostante il voto contrario del parlamento europeo, ha autorizzato l’Irlanda a imporre sulle bottiglie di vino e birra etichette che ne dichiarano la pericolosità per la salute, equiparando un bicchiere di vino o di birra a un pacchetto di sigarette» e sottolinea il grandissimo valore dell’export del vino italiano infatti «dei 14 miliardi di fatturato generato, oltre la metà arriva dall’estero».