il lutto
martedì 4 Giugno, 2024
di Gianfranco Piccoli
Passione, competenza, umanità. Basterebbero queste tre parole per definire la biografia che ha caratterizzato l’esistenza di Isabella Vanzo Dellagiacoma. 48 anni, coordinatrice delle infermiere del reparto di medicina dell’ospedale di Cavalese, mamma di una bimba di dieci anni, moglie dell’ex sindaco di Cavalese Walter Cappelletto, Isabella si è spenta domenica pomeriggio all’ospedale di Santa Chiara di Trento. Una malattia che si è manifestata, improvvisa, solo poche settimane fa e che in un batter d’ali l’ha strappata agli affetti familiari, alle colleghe e ai colleghi.
«Siamo orfani», la frase che ieri passava di bocca in bocca nei reparti dell’ospedale di Cavalese, a testimonianza di un solco profondo che Isabella ha saputo tracciare in una vita passata nelle corsie, dove le storie dei pazienti si intrecciano quotidianamente con quelle del personale sanitario e non.
I primi passi mossi alla casa di riposo di Predazzo (dove la madre, Patrizia, era stata coordinatrice), poi il pronto soccorso del capoluogo fiemmese, caposala ad ostetricia e nel settembre del 2015 il passaggio a medicina, dov’era diventata coordinatrice. In mezzo anche l’impegno nelle istituzioni, nell’Ordine delle professioni infermieristiche del Trentino ma anche nel Consiglio sanitario provinciale, nominata nel 2008 quando c’era Ugo Rossi a guidare l’assessorato alla sanità.
La dottoressa Claudia Benedetti, responsabile delle professioni sanitarie dell’ospedale di Cavalese, a fatica trattiene le lacrime quando ricorda una donna che è stata un’amica prima ancora che una collega. «Per noi è un momento molto doloroso – esordisce la dottoressa Benedetti – ho conosciuto “Isa” quattro anni fa, con lei ho da subito costruito un rapporto di fiducia e stima reciproca. È stata una collaboratrice molto valida, competente nella gestione del personale e dei pazienti, capace di costruire un gruppo di lavoro che ha fatto crescere in questi anni. Ha sempre avuto un’attenzione particolare per i pazienti della medicina e del day hospital oncologico». «A lei – continua Benedetti – va la mia riconoscenza per la professionalità e la competenza: ho perso non solo una valida collaboratrice, ma anche un’amica. A nome mio e di tutto il personale – conclude – voglio esprimere la vicinanza alla famiglia, al marito e alla figlia».
«Dove c’è lei, c’è il sole». Yovana Molina, infermiera di Trentino Emergenza e amica di Isabella, volutamente non usa il tempo del verbo al passato. Yovana, sudamericana, è arrivata in Trentino, a Cavalese, quindici anni fa: «Ci siamo conosciute al pronto soccorso di Cavalese. Isabella mi ha aiutato tantissimo, sul lavoro e fuori. C’era sempre, per qualsiasi cosa, per me e per tante altre persone». «La scomparsa di Isabella, così improvvisa, è un dolore grandissimo – continua l’amica – siamo tutti increduli. Era una persona sensibile, solare, paziente, piena di vitalità anche nei momenti difficili. Era una mamma esemplare: Isabella era un modello per tutti noi, il suo modo di stare in mezzo alle persone era “terapia” per il suo prossimo. Mi mancherà tantissimo la sua amicizia pura e trasparente». Una donna, una professionista, che dava tantissimo al lavoro e che smessi i panni dell’infermiera – sottolinea Yovana – si dedicava alla famiglia.
L’ultimo saluto ad Isabella si terrà domani pomeriggio alle 18 nella chiesa parrocchiale di Cavalese. Isabella lascia il marito Walter, la figlia, il papà Ruggero, la mamma Patrizia e la sorella Francesca.
Val di Fassa
di Elisa Salvi
L’artigiano, 85 anni, una vita tra laboratorio e negozio: «Mastico legno da quando ho 5 anni e faccio di tutto. I giochi che realizzo durano una vita: cominciai riproducendo una trottola vista in Austria»