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giovedì 11 Maggio, 2023

Italia-Francia, si amplia la frattura. Macron: «Meloni disumana sui migranti»

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La premier smorza i toni ma Salvini replica: «Toni offensivi e inaccettabili». Piovono critiche anche dalla Spagna sui diritti dei lavoratori e sui contratti

Ancora una volta mentre si trova all’estero è raggiunta da polemiche e tematiche che esulano dalla missione in atto. Non è una novità per Giorgia Meloni, “costretta” a rispondere da Praga agli attacchi mossi dalla Francia sul fronte dei migranti. Dopo le accuse della scorsa settimana del ministro degli Interni, Gerald Darmanin, secondo cui l’Italia si trova a fronteggiare «una gravissima crisi migratoria», ma «è incapace di gestire i problemi migratori», questa volta a scatenare le polemiche è stato il leader del partito Renaissance di Macron, Stephan Séjourné, che in un’intervista a “Le Figaro” ha affermato che «l’estrema destra francese prende a modello l’estrema destra italiana. La loro incompetenza e impotenza va denunciata. La Meloni fa molta demagogia sull’immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace». Quanto basta per riaprire le polemiche tra la maggioranza di governo che accusa di ingerenze i politici d’Oltrealpe. In serata, tuttavia, la premier Giorgia Meloni prova a smorzare i toni, anche perché quelle dichiarazioni non arrivano esattamente da un esponente del governo di Parigi ma dal segretario generale di Renaissance, nonché leader dei liberali di Renew Europe al parlamento europeo. «Immagino che vedrò Macron nei prossimi giorni, in Giappone, poi a Reykjavík, le occasioni per vederci saranno molte ma a me non risulta che ci siano problemi tra Italia e Francia – ha commentato la premier al Castello di Praga dopo aver incontrato il presidente ceco Petr Pavel -. Le aggressioni a favore di telecamera parlano alla politica interna francese, non sono preoccupata di queste critiche, in Europa molti parlano di noi perché il nostro lavoro lo stiamo facendo bene». Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, invece, definisce «inaccettabili e offensivi» i toni della Francia, che «non può dare lezioni a nessuno». Mentre il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, parla di «nervosismo per le crescenti preoccupazioni di politica interna» da parte di Séjourné. A prendere le difese del governo di Roma è stato anche il leader del partito di Marine Le Pen, l’europarlamentare Jordan Bardella. «Con arroganza, Emmanuel Macron ha isolato la Francia in Europa invece di rafforzare la sua influenza – ha rimarcato a LaPresse -. Le cifre catastrofiche dell’immigrazione in Francia dovrebbero richiamarlo all’umiltà. L’Europa ha bisogno di unità per sostenere l’Italia nell’ondata migratoria senza precedenti». Con Parigi, dunque, si vuole evitare lo scontro ma il timore è che non sia finita qui. Ma un altro fronte si è aperto per il governo, questa volta dal governo di Madrid. La ministra del Lavoro spagnola Yolanda Diaz criticando al Congresso dei deputati il programma del partito di estrema destra Vox, che «parla di limitare il diritto allo sciopero e la negoziazione collettiva, privatizzare le pensioni e tornare a contratti spazzatura», ha affermato che questo «coincide» con quello della premier italiana Giorgia Meloni, la quale «il Primo maggio ha varato un decreto che va contro i lavoratori e le lavoratrici» per «tornare a contratti spazzatura». Non si è fatta attendere la replica del ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «Spiace che la vicepremier spagnola Yolanda Diaz interferisca nella vita politica italiana dando giudizi inaccettabili sulle scelte del governo. Le difficoltà elettorali del suo partito non giustificano offese a un partner e alleato europeo».