Assicurazioni
mercoledì 29 Marzo, 2023
di Margherita Montanari
Itas Mutua, società di assicurazioni con quartier generale nel quartiere Le Albere di Trento, chiude il bilancio consolidato del gruppo per l’esercizio 2022 con un utile raddoppiato, pari a 39,5 milioni, in crescita di 18,8 milioni rispetto al 2021 e di 13 sull’anno 2020. L’utile è spinto prima di tutto dal contributo favorevole del segmento vita e dal ramo danni. Ma c’è anche l’effetto di un’operazione immobiliare di rilievo, ossia la vendita del palazzo ex Itas, a Milano. L’immobile in zona Cordusio, di circa 3.800 metri quadri, è stato acquistato ad un prezzo di 49 milioni di euro. Doveva essere il cuore milanese della mutua, ma è stato venduto. Ed è valso così un’importante plusvalenza per la società.
Il cda della compagnia ha approvato ieri i risultati che, nonostante il contesto internazionale di instabilità, centrano gli obiettivi del piano industriale. La raccolta premi cresce fino a 1,1 miliardi e il numero di soci assicurati arriva a 793 mila. Il solvency ratio di gruppo, indicatore di solidità della compagnia, scende sotto la quota dei 200 punti percentuali, tetto che era stato sfondato nel 2021, quando si attestava al 217%. A fine 2022 risulta in calo di venti punti percentuali: ora è al 197%. Un abbassamento da monitorare in una fase di mercati instabili, e di forte aumento dei tassi d’interesse.
L’emergenza sanitaria aveva caratterizzato in modo sensibile e sotto diversi profili gli ultimi due esercizi, portando una crescita del segmento vita. Comparto che prosegue una buona performance, chiudendo con un utile di 26,1 milioni di euro (15,2 milioni di euro nel 2021). «Ha contributo in particolare la profittabilità del segmento welfare», come ricordato dal presidente di Itas Vita Fabrizio Lorenz È accompagnato dal recupero del risultato tecnico del segmento danni, che chiude con un utile di 13,2 milioni di euro. Si vede ancora l’effetto della pandemia, che ha portato un numero crescente di persone a riorientarsi su questa tipologia di polizze. Ma sulla crescita del segmento vita incide anche Plurifonds, il fondo pensione aperto di Itas vita spa. Proseguito secondo una dinamica virtuosa, ha registrato un importante incremento, portando il numero degli aderenti alla previdenza complementare a superare le 106 mila unità, 12 mila in più rispetto al 2021. I premi emessi risultano in crescita rispetto al 2021 di 15,4 milioni, attestandosi a 184,1 milioni di euro. Contestualmente, cresce anche il relativo patrimonio: 1,14 miliardi di euro nel 2022.
Nell’esercizio appena concluso, il comparto danni ha visto una ripresa della linea dei premi emessi e un andamento dei sinistri di competenza rispetto ai premi (63,4%) in miglioramento di 1 punto rispetto al 2021. Il combined ratio (96,5%) riflette tale andamento positivo, registrando anch’esso una migliore performance di 0,8 punti rispetto al 2021, nonostante il peso dell’inflazione. Nei rami vita la raccolta complessiva dei premi raggiunge 361,1 milioni, con una contrazione del 10% rispetto all’esercizio precedente, riconducibile alle assicurazioni sulla durata della vita umana afferente alle gestioni separate (-25,2% rispetto al 2021), mentre per quanto riguarda i prodotti di investimento si registra un andamento positivo del 7,6%. Nel comparto auto i premi sono cresciuti dell’1,2%, mentre negli altri rami elementari la crescita della raccolta è stata del 3,7%, spinta dai rami incendio (+8,6%), e Rc generale (+4,2%).
Il bilancio, evidenzia il presidente Giuseppe Consoli, «conferma risultati di grande soddisfazione che ci mettono nelle condizioni di guardare al 2023 con fiducia, senza tuttavia mai smettere di tenere alta l’attenzione. La solidità patrimoniale del Gruppo Itas e l’efficacia del modello mutualistico riescono a coniugare una gestione industriale sempre più improntata all’efficienza con una continua attenzione ai nostri soci e ai territori nei quali la compagnia opera, in piena aderenza ai principi mutualistici che ci contraddistinguono da più di 200 anni nel mercato assicurativo», aggiunge.
L’ad e direttore generale Alessandro Molinari sottolinea la persistenza di uno scenario economico-finanziario non semplice «soprattutto a causa dell’elevato tasso di inflazione e di una marcata politica monetaria restrittiva. La gestione nel complesso, attenta ai costi e ad attuare le migliori strategie industriali e finanziarie, ha saputo realizzare un utile importante grazie al miglior andamento tecnico degli ultimi anni. Il nostro lavoro è stato apprezzato anche dalla comunità finanziaria, in forza di un importante attestato dell’agenzia Fitch che, di recente, ha migliorato il rating Itas a Bbb portando l’outlook da stabile a positivo».