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venerdì 18 Ottobre, 2024

Itea, boom di sfratti: a gennaio sono stati 122. Debiti degli inquilini alle stelle: oltre 10 milioni di euro

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Sono 50 le richieste di lasciare l’immobile che interessano solo il Comune di Trento. Zanella: «Effetto bollette pazze»

In Itea sta scoppiando una «bomba sociale» è questa la denuncia del consigliere provinciale Paolo Zanella di fronte ai dati sull’edilizia popolare ricevuti a seguito di tre interrogazioni sul tema, «alcune delle quali avevo posto ormai 9 mesi fa» lamenta il consigliere. Dalle risposte emerge un quadro allarmante sulle morosità degli inquilini Itea e sulle richieste dell’ente di sfratto per quegli inquilini che non stanno pagando quanto a loro richiesto. «Ma molti di questi casi sono legati al fenomeno delle “bollette pazze” – osserva Zanella – Ossia delle utenze esplose per i contratti sottoscritti con la Comat dalla stessa Itea, non è giusto che paghino gli inquilini».
I dati
In tutto il 2023 le richieste di revoca dell’alloggi mandate da Itea ai Comuni per inquilini morosi erano state 180, a gennaio 2024 sono già state 122. «Si tratta di un dato probabilmente legato a più mensilità», precisa Zanella. È evidente comunque che l’anno in corso si chiuderà con richieste di sfratto ben superiori a quelle dell’anno precedente. Lo conferma anche il dato sulla somma totale dovuta dagli inquilini a Itea. Negli anni precedenti la somma messa a bilancio si aggirava sempre tra i 7,5 e gli 8,5 milioni di euro, a fine 2023 è schizzata a 10,3 milioni di euro.
«Un incremento di 2,7 milioni che dimostra come il fenomeno delle bollette pazze abbiano avuto un effetto esplosivo sui conti dell’ente e degli inquilini». In particolare, per quel che riguarda le richieste di sfratto avanzate da Itea datate gennaio 2024, 51 interessano il Comune di Trento, 33 la comunità della Vallagarina, segue l’Alta Valsugana con 10 e poi gli altri territori. Proprio il capoluogo e Rovereto sono le zone in cui si concentrano i condomini misti.
Il «caso bollette pazze»
Due delle interrogazioni trovano poi le risposte della Provincia alle domande di Zanella su cosa abbia causato questo aumento dei costi. Come già scritto sul «T» il fenomeno è stato particolarmente sentito nei condomini misti di Itea, dove sono presenti inquilini e proprietari di appartamenti, che hanno quasi tutti sottoscritto lo stesso contratto calore con la società Comat (oggi Clever) un contratto che durante il periodo di aumento dei costi energetici ha visto schizzare le bollette, significativamente di più che negli altri condomini. La Provincia, nella sua risposta, di fatto assolve l’operato dei vertici Itea, dell’amministrazione pubblica e della società Comat stessa dicendo che «L’Energy manager della Provincia, al quale è stato chiesto di analizzare il contratto di gestione calore di Comat, ha evidenziato una sostanziale correttezza dei costi per la fornitura di energia elettrica applicati da tale società, tenuto conto del particolare periodo caratterizzato da forti incrementi dei prezzi dell’energia». Zanella ribatte sollevando quanto successo in un condominio Itea. «Comat chiese di poter aumentare i prezzi della fornitura passando dall’indice prezzi Arera a quello Psv che avrebbe comportato bollette più salate. Il condominio disse di no, ma Comat mise comunque in fattura l’aumento per un costo finale di 115mila euro contro 87mila. Si presentò poi in assemblea condominiale proponendo di transare per 100mila euro. Se pensi di essere nella ragione non regali 15mila euro a nessuno».