casa
venerdì 28 Luglio, 2023
di Redazione
Dopo la presa di posizione del Consiglio delle Autonomie Locali, ieri il Consiglio Provinciale ha dovuto pronunciarsi sul disegno di legge presentato da Paolo Zanella di Futura volto a sospendere fino a fine 2024 gli sfratti dall’edilizia pubblica per fine locazione d’urgenza, lieve superamento dell’indicatore economico e ad istituire un fondo per la morosità incolpevole. Rivendicazioni emerse dalle lotte dal basso di questi mesi e sostenute dalla mobilitazione di Sportello Casa per tutti, oltre che dai sindacati confederali. Dopo una serrata trattativa tra maggioranza e opposizione, si è arrivati ad un testo di compromesso che il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità.
Cosa prevede?
1) sono sospesi sino alla fine del 2024 i provvedimenti di revoca degli alloggi a canone sociale ITEA per lieve superamento Icef (sino a 0,40).
2) è autorizzata sino alla fine del 2024 la proroga delle locazioni d’urgenza a canone sostenibile negli alloggi ITEA.
3) Per i nuclei con sfratto esecutivo da un alloggio ITEA è previsto un contributo integrativo per l’affitto straordinario. Ciò significa che il contributo integrativo al canone di locazione (fino ad un massimo di 300 euro circa) può essere richiesto dal momento della stipula di un contratto sul mercato privato senza dover attendere che si apra il bando e venga formata la graduatoria (processo, per la cui riforma ci battiamo, che generalmente implica circa un anno di attesa dal momento della stipula alla percezione del contributo).
«Naturalmente, tutto ciò non è sufficiente per fronteggiare l’emergenza abitativa – afferma Sportello casa per tutti in una nota-: senza sorpresa non è emersa dalla Giunta e dalla maggioranza in consiglio provinciale la volontà di limitare le locazioni turistiche e calmierare il prezzo di affitti e mutui; nessun fondo per la morosità incolpevole a tutela di proprietari e inquilini; nessun impegno ad aumentare gli alloggi ITEA ristrutturati e costruiti. Insomma, nessuna soluzione strutturale. Tuttavia, per la prima volta sono stati costretti a riconoscere che in Trentino c’è, citando il testo approvato, “una forte tensione abitativa legata in particolare all’aumento del costo della vita, con prezzi delle locazioni sul libero mercato inaccessibili e affitti a scopo residenziale in calo, a fronte di un aumento di quelli turistici brevi”».
Il testo approvato dal consiglio, quindi, allevia un sintomo di questo male, ma non lo cura definitivamente.