Le dichiarazioni

sabato 15 Febbraio, 2025

Jannik Sinner sul patteggiamento: «Questo caso mi tiene in sospeso da un anno, ho sempre accettato di essere responsabile del mio team»

di

L'avvocato del tennista: «Finalmente alle spalle questa esperienza straziante». Il presidente FederTennis Binaghi: «È la fine di un incubo. L'Italia accoglierà Sinner a Roma»

«Questo caso mi ha tenuto in sospeso per quasi un anno e il processo era ancora lungo, con una decisione che forse sarebbe stata presa forse solo alla fine dell’anno». Inizia così la dichiarazione con cui il tennista italiano e altoatesino Jannik Sinner, numero 1 al mondo, in una nota in cui spiega le ragioni per cui ha accettato di patteggiare con la Wada il caso di positività al Clostebol rilevato un anno fa in occasione dei tornei americani del circuito. «Ho sempre accettato di essere responsabile per la mia squadra e mi rendo conto che le rigide regole della Wada sono un’importante protezione per lo sport che amo. Su questa base ho accettato l’offerta della Wada di risolvere questi procedimenti sulla base di un accordo per una sanzione di tre mesi».

Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato di Jannik Sinner, Jamie Singer. «Sono lieto che Jannik possa finalmente lasciarsi alle spalle questa straziante esperienza. La Wada ha ha confermato i fatti accertati dal Tribunale indipendente. È chiaro che Jannik non aveva alcuna intenzione, nessuna conoscenza e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi dai membri della sua squadra hanno portato a questa situazione».

Un messaggio di vicinanza al tennista è poi arrivato anche da Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis e padel (Fitp). «È la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo. Questo accordo tra le due parti certifica l’innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza, e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro con un grande rientro agli Internazionali BNL d’Italia a Roma dove tutta l’Italia lo accoglierà come merita. Resta il rammarico per tutto quello che ha dovuto passare e per tutto il tempo che Jannik ha dovuto trascorrere con questo macigno. Se non altro, questo sarà forse l’ultimo grande errore della Wada che, come sappiamo, ha già deciso di cambiare le regole che hanno costretto Jannik ad accettare un compromesso che anche se non riconosce alcuna sua responsabilità è veramente ingiusto».