La reazione
venerdì 14 Aprile, 2023
di Marika Damaggio
Maurizio Fugatti usa una parola da tutto il giorno: «Sorprendente». Così il presidente della Provincia di Trento definisce il decreto del Tribunale amministrativo di Trento con cui si sospende l’ordinanza che dispone cattura e abbattimento dell’orsa Jj4. O meglio: ne congela la rimozione confermando le operazioni di ricerca e cattura, chiedendo tutta la documentazione tecnica e sanitaria sull’aggressione ai danni di Andrea Papi. Una richiesta, fissata entro le 12 del 27 aprile, che a detta del presidente modifica inevitabilmente le strategie operative del corpo forestale, dilatando i tempi e aggravando «i rischi per l’incolumità pubblica». Morale: la Provincia produrrà tutta la documentazione e già lunedì la presenterà al Tar, chiedendo la revoca del decreto e una pronuncia ben prima dell’11 maggio, termine indicato dai magistrati nel dispositivo.
È pungente, cede ad amara ironia quando pensa ai referti chiesti dal tribunale ma cerca di inanellare le prossime mosse. Fugatti dopo una giornata di incontri, con Ispra e con tutti i sindaci delle valli di Non e Sole, prova a chiudere il cerchio definendo la traiettoria da seguire ora che il decreto del tribunale cambia il piano di marcia per la cattura di Jj4. «Ho appena terminato un incontro con i sindaci dopo il pronunciamento sorprendente del Tar – premette Fugatti – Li abbiamo informati sotto l’aspetto formale su quanto deciso, definendo una collaborazione rispetto alle decisioni che prenderemo e che vorremmo definire di concerto».
«Il decreto di stamattina è sorprendente – prosegue reiterando il concetto – perché davanti al decesso di una persona, come abbiamo sempre detto, ci preoccupa la sicurezza dei cittadini e le scelte adottate finora vanno in quella direzione». Entrando nel merito della decisione dei giudici, il governatore spiega quando deciso: «Il decreto del tribunale sostanzialmente chiede alle parti in campo – ossia Provincia, Ispra, Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza – di avere i verbali e i documenti che hanno portato a prendere questa decisione». Ancora: «In questo decreto – continua Fugatti mostrando irritazione – si chiedono i verbali, i referti sanitari sulle cause del decesso, la natura e la tipologia delle ferite riportate dalla vittima, uniti ai referti di Jj4; documentazione a nostro modo di vedere facilmente riscontrabile».
E ora? La Provincia non intende aspettare. I documenti ci sono, tanto vale inviarli subito e cercare di ridurre i tempi. «Lunedì mettiamo insieme la documentazione, la portiamo al Tar e chiederemo una revoca del decreto, anticipando la decisione dell’11 maggio».
Del resto la pronuncia cambia le strategie di cattura. «Noi cerchiamo di portare avanti le nostre istanze nel rispetto dei ruoli – spiega ancora il presidente – Ma ora le modalità di cattura cambiano». Prima della decisione del Tar, infatti, la riconoscibilità di Jj4 (oltre a indossare un radiocollare ha anche un cartellino rosso sull’orecchio sinistro) lasciava spazio anche a una modalità di cattura già praticata con Kj2, ossia sparare direttamente bypassando la cattura. Tradotto: abbattimento immediato. Ora, invece, resta solo la prima pista: la trappola a tubo. «Ma questo, oggettivamente, è un percorso che limita il raggio d’azione del corpo forestale, allungando i tempi e aumentando il rischio incolumità delle persone, ma il Tar vuole vedere le carte e lasciamolo leggere le carte in modo preciso e puntuale», aggiunge piccato il presidente.
Il Tribunale, nella decisione, indica comunque che in caso di pericolo per il corpo forestale non è escluso l’abbattimento. Nel mentre, qualora l’orsa Jj4 venga individuata e catturata, in attesa della decisione definitiva del Tar verrà portata al Casteller.
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