Il caso

venerdì 7 Febbraio, 2025

La battaglia per la data delle elezioni, cosa c’è da sapere sul contenzioso tra Comuni e Regione

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Tutto nasce dal rinvio della tornata elettorale del 2020 che ha accorciato l'attuale mandato

Con il pronunciamento del Tar, salvo ricorsi al Consiglio di Stato, si conclude la vicenda del contenzioso tra Comuni e Regione sulla data delle elezioni comunali del 2024. Ma per capire come sia arrivati qua bisogna riavvolgere il nastro.

Quanti sono i Comuni in regione chiamati alle urne?

«La tornata elettorale delle amministrative riguarda 267 Comuni in regione, 156 municipi trentini e 111 altoatesini».

Qual è la data delle elezioni?

«La data scelta dalla Regione, con decreto presidenziale a dicembre 2024, è quella del 4 maggio 2025».

Chi si è opposto a questo decreto?

«Nei mesi scorsi il Consiglio delle autonomie locali (Cal) del Trentino aveva fatto pressione sulla giunta provinciale per spostare la data delle elezioni in autunno, al contrario di quanto sostenuto dai sindaci altoatesini.
Una volta promulgato il decreto, è stato presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Trento (Tar). Il principale promotore è stato il sindaco di Pergine Valsugana, Roberto Oss Emer. Gli altri firmatari erano i primi cittadini Andrea Brugnara (Lavis), Giovanna Chiarani (Drena), Clelia Sandri (San Michele all’Adige) e l’assessore di Riva del Garda Lorenzo Pozzer».

Come mai è nato il contenzioso?

«Per capirlo bisogna tornare al 2020 quando le elezioni comunali calendarizzate per maggio, a causa della pandemia, furono spostate a fine settembre dello stesso anno. Questo ha determinato che, terminando a maggio 2025, il mandato invece che durare 5 anni pieni, come previsto dalla legge, sarà più corto di 4 mesi. Per questo motivo gli amministratori locali chiedevano che le elezioni venissero spostate in autunno oppure nella primavera del 2026, allineandosi con il resto d’Italia. I ricorrenti hanno fatto leva anche sulla differente calendarizzazione tra Regione e Stato nel loro ricorso, sollevando dubbi di legittimità costituzionale».

Quali erano le ragioni politiche sostenute dai ricorrenti?

«Secondo il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer: “Con la pandemia di mezzo di fatto gli amministratori hanno potuto governare solo per 3 anni”. Ragione per cui, secondo il primo cittadino e gli altri ricorrenti, un’estensione all’autunno o alla primavera del 2026 avrebbe permesso di portare a termine un mandato pieno».

Come si è pronunciato il Tar?

«Il Tribunale amministrativo, con sentenza della presidente Alessandra Farina, ha respinto il ricorso, confermando quindi la data del 4 maggio per le prossime elezioni comunali del Trentino Alto Adige».

Quali ragioni ha addotto il tribunale?

«Secondo il Tar il ricorso “deve essere respinto in ragione della manifesta infondatezza delle questioni di illegittimità costituzionale sollevate dai ricorrenti”, sottolineando come, in forza del suo Statuto di autonomia, la Regione Trentino Alto Adige abbia competenza primaria sugli Enti locali. Inoltre, riguardo alla durata del mandato, la sentenza sostiene che ” il legislatore statale, quando afferma che il mandato dura cinque anni, non concepisce tale durata in termini rigidi ed inderogabili, come affermano i ricorrenti, ma ammette in via ordinaria delle forme di flessibilità, per contemperare la durata del mandato con l’esigenza di assicurare lo svolgimento delle elezioni dei diversi enti i cui termini di computo del quinquennio potenzialmente possono differire tra di loro anche in modo significativo”».

Ora cosa può succedere?

«In sede di tribunale amministrativo, i ricorrenti potrebbero rivolgersi al Consiglio di Stato, il secondo grado di giudizio. Sullo sfondo rimane anche il ricorso in sede civile presentato da Vittorio Ferraia e Diego Laner. Il primo, ex consigliere comunale di Riva del Garda per la Lega, il secondo, ex componente del consiglio di amministrazione di Trentino Sviluppo».