L'incontro

giovedì 22 Febbraio, 2024

La circoscrizione di Mattarello incontra il sindaco Ianeselli: «Accelerare i lavori del bypass»

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I cittadini: «Non va bene dilatare i tempi per noi che coltiviamo la campagna. Vogliamo avere garanzie». Il sindaco: «Abbiamo avuto assicurazioni sui tempi e sui finanziamenti. Vi garantiamo collaborazione piena per limitare al minimo i disagi». A marzo-aprile l’arrivo delle due frese e a seguire la deviazione di via Nazionale

Sono principalmente due le richieste rivolte oggi al sindaco Franco Ianeselli dai cittadini di Mattarello che vivono vicino al cantiere del bypass. La prima: quella di accelerare i lavori e di avere garanzie sulla fine dell’opera. La seconda: i cittadini chiedono di essere costantemente informati sul progetto e in particolare sul cronoprogramma dei lavori dei prossimi mesi.
A casa di Carlo Bertoldi, che ha aperto le porte della sua cantina, stamattina una quarantina di persone, quasi tutti agricoltori e frutticoltori della zona, si sono riunite per incontrare il sindaco, l’assessore alla Mobilità e rigenerazione urbana Ezio Facchin, l’assessore ai Lavori pubblici Italo Gilmozzi e il dirigente Giuliano Franzoi accompagnati dal presidente della Circoscrizione Alessandro Nicolli e da alcuni consiglieri circoscrizionali.
Proprio Nicolli ha introdotto la riunione precisando che a Mattarello Facchin e Franzoi sono di casa: «Insieme siamo riusciti a risolvere molti problemi – ha dichiarato il presidente – Vogliamo proseguire su questa strada». «Per me oggi è doveroso essere qui – ha esordito il sindaco – Sia per ascoltarvi sia per cercare di individuare ulteriori interventi per limitare il disagio, che è evidente». L’ingegner Franzoi ha riassunto tutte le modifiche al piano di fattibilità tecnico economica iniziale, modifiche elaborate proprio per mitigare i disagi: dallo stralcio dell’occupazione delle aree a ovest alla possibilità di tornare a coltivare il terreno all’ingresso della circonvallazione una volta terminati i lavori per finire con lo spostamento del pozzo di ingresso delle frese in modo da ricollocare il cantiere più a nord e non “chiudere come in un fortino” proprio la casa di Carlo Bertoldi. «Per quanto riguarda il Comune l’attenzione continuerà e anzi aumenterà visto che adesso iniziano i lavori principali. A marzo-aprile arrivano le frese, che poi dovranno essere montate. A seguire sarà deviata provvisoriamente via Nazionale per garantire la realizzazione delle opere di imbocco, garantendo comunque l’accessibilità a tutti gli edifici”. Rispondendo a una sollecitazione dei cittadini, Franzoi ha inoltre assicurato che “una volta fatto il progetto esecutivo sarà riconosciuto l’onere dell’esproprio anche per le aree oggi occupate dal cantiere e inizialmente non previste».
«Sindaco, siamo sicuri che il cantiere finisce? Non va bene dilatare i tempi per noi che coltiviamo la campagna. Ora che non ci sono più le scadenze del Pnrr, vogliamo avere garanzie», hanno insistito i presenti. Il sindaco ha risposto citando le assicurazione del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, salito di recente a Trento proprio per confermare i finanziamenti e il cronoprogramma dei lavori. A questo proposito, l’Amministrazione comunale ha chiesto a Rfi una revisione della tempistica delle varie fasi con i dettagli dell’utilizzo delle zone di cantiere: appena disponibile, l’aggiornamento sarà portato nella commissione circoscrizionale Territorio aperta anche alla partecipazione dei cittadini. «Non voglio far cambiare idea nessuno e ho un grande rispetto per chi subisce i disagi – ha dichiarato il sindaco – Questo non è un cantiere del Comune, ma noi abbiamo avuto assicurazioni che i finanziamenti ci sono e che l’inquinamento allo scalo Filzi, in corrispondenza dell’imbocco della galleria nord, è superficiale e legato alle attività ferroviarie, non alle aree Sin. Nulla ci fa pensare a un blocco dei lavori a o un cantiere infinito. Le vedo le vostre facce – ha proseguito il sindaco – Capisco il vostro stato d’animo. Al di là delle diversità di vedute, noi vi garantiamo collaborazione piena per limitare al minimo i disagi».
Non sono mancate le domande puntuali: «Abito a 50 metri dall’ingresso della fresa, sentirò tanto rumore?» «Il pozzo di discesa della talpa sarà chiuso una volta calata la stessa – ha risposto Franzoi – e comunque le due frese fanno 15 metri al giorno, dunque il disagio sarà limitato ad un breve periodo». È stata richiesta, come compensazione, anche la sistemazione e l’illuminazione della strada dei Grezzi, oggi privata («ma tutti i proprietari sono d’accordo di cederla al Comune»). Si è parlato inoltre di inquinamento luminoso, polveri, acqua, percorsi dei camion («vanno studiati i più adeguati per limitare i problemi», ha dichiarato Facchin). Il sindaco ha esortato i cittadini a contattare l’Amministrazione comunale non solo per chiedere, ma anche per dare informazioni: «Voi che state accanto al cantiere avete informazioni minute che noi non abbiamo. Quanto a noi, vi terremo informati tramite la Circoscrizione e, dove ci sono questioni personali, anche incontrando i singoli».
Il sindaco e gli assessori hanno incontrato poi i rappresentanti degli agricoltori della zona. Alessandro Tamanini, presidente della sezione Coldiretti di Mattarello, ha raccomandato lo stop al consumo di suolo, ha chiesto che le scelte urbanistiche siano condivise e ha bocciato la Valdastico. Inoltre, Tamanini ha messo in luce come la produzione d’eccellenza del Trentodoc abbia poche ricadute sul territorio e sui viticoltori in particolare e ha sollevato il problema del lupo («a cento metri dal paese troviamo cervi e caprioli sbranati»). Più in generale la richiesta è stata quella di «riconoscere all’agricoltura il suo ruolo»: richiesta accolta dal sindaco e in particolare dal neo assessore all’Agricoltura Gilmozzi, che ha annunciato il rilancio del progetto “Nutrire Trento” e l’avvio di una fitta interlocuzione con tutti i protagonisti dell’agricoltura cittadina.