gli appuntamenti
venerdì 29 Novembre, 2024
di Jessica Pellegrino
Ci sono il ritmo e i movimenti della Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello a scandire il finesettimana ormai alle porte e non solo. Fino a martedì infatti approda in regione con “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare che viene proposto al Teatro di Bolzano venerdì, sabato e domenica e martedì allo Zandonai di Rovereto.
Largo qui ad un nuovo progetto che celebra uno dei massimi esponenti della cultura mondiale, William Shakespeare, in una produzione che fonde musica classica, drammaturgia e danza contemporanea.
Per l’occasione la Compagnia Opus Ballet ha avuto voluto affidare la coreografia a Davide Bombana: una nuova collaborazione artistica che intende esplorare la relazione tra classico e contemporaneo, con un linguaggio che possa parlare direttamente al cuore del pubblico.
Il progetto continua idealmente il percorso di ricerca artistica che la compagnia persegue già da anni e che vede dialogare la danza contemporanea con storie e musiche classiche, considerate “di repertorio”, che diventano terreno fertile per la creazione di qualcosa di completamente diverso. Il classico diventa chiave di lettura per il mondo contemporaneo, con l’obbiettivo di destrutturare e arricchire il repertorio per parlare di una realtà vissuta, tangibile, a noi vicina.
Lo spettacolo è in replica a Bolzano venerdì e sabato alle 19 e domenica alle 16, mentre viene proposto martedì, alle 20:30, a Rovereto.
Venerdì, al Teatro di Villazzano, il sipario si alza invece, alle 20:45, su “Overload” il cui concept e la regia sono di Sotterraneo. La pièce, che ha vinto il premio Ubu spettacolo nel 2018, vede in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati e Giulio Santolini in uno spaccato che riflette sull’attenzione e la sua “forma” di alienazione… in un mondo in cui tutti mutano… in qualcosa di molto, molto veloce.
I riflettori del Teatro Cuminetti di Trento sabato dalle 16 si accendono invece su un tema tanto delicato quanto attuale. Collettivo Clochart presenta infatti “Pensiero sbiadito” uno spettacolo coinvolgente che esplora il profondo e delicato tema della demenza in modo empatico e sincero offrendo al pubblico un’esperienza emotiva e toccante. Un viaggio commovente presentato attraverso l’arte della danza. Un’esperienza che lascia emergere una maggiore consapevolezza sulla fragilità umana e sull’importanza di mantenere viva la connessione e la compassione di fronte alle avversità.
Ricordi che sfumano, come colori che si sbiadiscono lentamente nel tempo. In scena ci sono le sfide che le persone affette da demenza affrontano quotidianamente, dal momento in cui la malattia si fa strada nelle loro menti fino alla perdita graduale di connessione con la realtà. I costumi evocativi e l’uso creativo della scenografia aggiungono un livello di profondità visiva alla narrazione, aiutando il pubblico a immergersi completamente nell’esperienza emotiva.
Domenica, allo Zandonai di Rovereto, alle 20:30 la protagonista assoluta è Ambra Angiolini che interpreta “Oliva Denaro”. Il racconto è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni ’60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore (tra padri e figlie, tra madri e figlie) e si insinua tra le ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa. Grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola Ardone, Oliva Denaro diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente (lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona) ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.
Largo anche alla musica con tanti appuntamenti pronti ad allietare il pubblico. Venerdì 29 novembre cala il sipario sulla 38esima edizione del Festival che anche quest’anno, con una ricca programmazione concertistica, ha offerto un originale e intenso percorso tra i diversi ambiti della musica antica.
Dalle 20:30 nella Sala G. Gerola del Castello del Buonconsiglio spazio ad un concerto dedicato al lato “improvvisativo e performativo” della musica profana italiana tra Cinquecento e Seicento con l’Ensemble Concerto di Margherita. Il gruppo, costituito da Francesca Benetti alla direzione, tiorba, chitarra barocca e voce, Giovanna Baviera, viola da gamba e voce, Tanja Vogrin, arpa barocca e voce, Rui Staehelin liuto, tiorba e voce, e Jonatan Alvarado, vihuela e voce, nasce a Basilea nel 2014 e focalizza la propria ricerca sul repertorio madrigalistico italiano, proponendosi di far rivivere l’atmosfera musicale alla corte estense di Ferrara a cavallo tra il XVI e il XVII secolo il cui protagonista indiscusso, il Concerto delle dame ferraresi, era vera fonte d’ispirazione per la scrittura di nuove musiche e scoperta di una nuova vocalità.
L’Ensemble, che si esibisce regolarmente nei più rinomati Festival di musica antica europei, fa rivivere la preziosa prassi storica dell’auto-accompagnamento dei cantori-musicisti: cinque voci che si fondono alle armonie di cinque strumenti, attraverso la pratica del cantare accompagnandosi con il proprio strumento.
La Sala Sosat di Trento sabato alle 18 vede un organico cameristico classico portato ai confini fra scrittura e improvvisazione grazie al repertorio di un continente dove i confini fra i generi non sono mai stati un ostacolo: l’America Latina.
Le musiche di Radames Gnattali (1906-1988), insieme a Villa Lobos uno delle stella nel firmamento brasiliano colto novecentesco, vengono a accostate a quelle (scritte) del cubano Paquito D’Rivera e una miscellanea di temi trattati secondo i modelli jazzistici di Egberto Gismonti (studente fra gli di Nadia Boulanger), di Hermeto Pascoal e di Antonio Carlos Jobim.
Ad interpretare questo viaggio sono Emilio Galante al flauto e Giovanni Mancuso al pianoforte.
L’ingresso è gratuito, con offerta libera.
È invece con il “Gran Galà Puccini” che il Coro Lirico Giuseppe Verdi di Bolzano offre agli spettatori un interessante, ampio percorso musicale, alla scoperta delle melodie più famose, tratte dal repertorio di questo grande compositore italiano, di cui ricorre quest’anno il centennale dalla morte.
Ad ospitare l’evento è il Teatro Cristallo di Bolzano che, alle 20:45, sotto la direzione di Claudio Vadagnini e del maestro collaboratore Luca Schinai, vede esibirsi i cantori del G. Verdi coni Estrolirica, i musicisti dell’Orchestra Aurona e la voce del narratore Gabriele Lentino.
Con la corale Via Pacis ed il concerto “Worship for peace” si apre domenica alle 17 nel Salone delle feste del Casinò municipale di Arco il festival “Musiche per il Natale”: una rassegna di dieci concerti ospitata nei palazzi e nelle sale della cittadina arcense che culmina con il tradizionale e atteso concerto di Capodanno del 1° gennaio.
A scandire la giornata di domenica c’è poi il canto con l’omaggio della Federazione Cori del Trentino agli operatori del 112 pronto a risuonare in molte località della provincia di Trento grazie a “Mille voci per i volontari”. Al termine dell’anno nel quale Trento ha ottenuto il titolo e interpretato il ruolo di Capitale Europea e Italiana del Volontariato, la Federazione Cori del Trentino dedica ai volontari della Protezione Civile, dei concerti per ringraziare chi, come loro, dona tempo ed energie a servizio del bene comune. In tal senso, la data dell’evento, l’1.12, non è casuale perché coincide con l’uno-uno-due, il numero unico delle emergenze dedicato alle chiamate per le richieste di soccorso. Per dire grazie all’intera realtà del volontariato simboleggiato dagli operatori della Protezione Civile, 36 cori, anch’essi formati da volontari, si esibiscono lo stesso giorno in nove concerti programmati in altrettante località del Trentino. Circa 1.000 i componenti di cori femminili, maschili, misti, di voci bianche, giovanili e gruppi vocali pronti ad eseguire – in contemporanea a Trento, Baselga di Pinè, Mezzocorona, Pellizzano, Riva del Garda, Rovereto, Folgaria, Sarnonico – sempre con inizio alle 18 e soltanto a Pinzolo alle 21, brani tratti dai loro repertori, spaziando dal popolare al polifonico sacro e profano, ma anche canti per bambini e ragazzi. Tutte le informazioni sul programma sono disponibili sul sito della Federazione https://www.federcoritrentino.it/.
Per tutti i concerti l’ingresso è libero.
Non mancano poi tante proposte per i più piccoli che ritmano la domenica. In doppia replica, al Teatro San Marco di Trento – alle 15:30 ed alle 17:30 – c’è “Storia di Nina”, una pièce vincitrice del Festival In-Box Verde 2022.
Elisa Rossetti e Massimo Zatta raccontano la storia di Nina, una bimba che fatica ad addormentarsi ed al suo risveglio trova una strana creatura che lascia il segno del suo passaggio impolverando qualunque cosa: la Polvere Nera. Quando la creatura le si avvicina, le piccole cose che la rendevano felice sembrano non funzionare più. E Nina comincia a diventare triste.
La verità, però, è che lo strano personaggio è comparso proprio perché Nina era già triste… All’inizio cercherà di mandarlo via con tutte le sue forze, altre volte penserà che la via più facile sia abbandonarsi al suo abbraccio. A poco a poco, però, Nina comincerà a conoscere la creatura polverosa e a capire che la Polvere Nera è lì per lei, per aiutarla a crescere e ad accettare la parte di sé più fragile e vulnerabile e ritrovare così incanto e meraviglia. Da questa amicizia speciale Nina imparerà anche che il vero incanto può essere tale solo se condiviso.
Nell’ambito della Stagione di Scappo a teatro-Famiglie il Teatro Sociale di Trento dalle 16 propone “Il lupo e i sette capretti” di Accademia Perduta/Romagna Teatri. Danilo Conti e Antonella Piroli interpretano i personaggi di questa classica fiaba utilizzando, giocando e manipolando tanti elementi.
Gli attori danno vita ai pupazzi, alle immagini, agli oggetti (spesso recuperati, rielaborati) così che da arricchire e rendere ancora più coinvolgente la narrazione.
Infine, alla Sala Filarmonica di Rovereto, alle 17, c’è “Mamma Orsa”, il nuovo spettacolo di Elementare Teatro che, attraverso un racconto coinvolgente, animato da semplici ma sorprendenti scenografie, invita grandi e piccoli a esplorare il delicato rapporto tra l’uomo e la natura, insegnando ad osservare il bosco con occhi nuovi.
Una nuova produzione, scritta da Carolina De La Calle Casanova, diretta e interpretata da Federico Vivaldi, con le illustrazioni di Ilaria Bassoli.
L'INTERVISTA
di Luca Galoppini
Una delle voci più scomode d'Italia andrà in scena il primo dicembre: «Vorrei incontrare quegli studenti che hanno impedito ai loro colleghi di parlare all’università di Trento»