In vista delle elezioni

venerdì 3 Febbraio, 2023

La Lega blinda Fugatti: «Il governatore qui è amato, in Sicilia non era così»

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Il commissario provinciale della Lega Diego Binelli replica al ministro Urso (FdI): «Qui solo Fratelli d'Italia non vuole il presidente come candidato»

La Lega non molla un centimetro rispetto alla candidatura del governatore Maurizio Fugatti alle prossime elezioni provinciali. Una riconferma «non automatica», ha sottolineato nell’intervista a il T (edizione di ieri) il ministro Adolfo Urso, riproponendo il precedente della Sicilia. «Al contrario della Sicilia, in Trentino, al netto di un partito, il presidente è sostenuto da tutta la coalizione», ribatte il commissario provinciale della Lega, Diego Binelli. «Il Trentino non replica lo schema nazionale del centrodestra: qui l’apporto dei movimenti territoriali è stato determinante», rivendica il leader de La Civica Mattia Gottardi, che blinda Fugatti.
Il fatto stesso di dover rimarcare il contributo degli attori locali è sintomatico però della sensazione che hanno avuto in molti: con quelle parole, Urso, già commissario di Fratelli d’Italia in Trentino, ha lasciato intendere che la partita non è solo provinciale, ma dipende anche dalle logiche nazionali. E forse anche dai risultati delle elezioni regionali, in primis in Lombardia (12 e 13 febbraio) e poi in Friuli-Venezia Giulia (2 e 3 aprile), dove il centrodestra ha riproposto i due presidenti uscenti, entrambi leghisti. Se l’esito delle urne sarà deludente o rovescerà i rapporti di forza già ribaltati a livello nazionale cosa accadrà? Cambieranno le carte in tavola in Trentino?
Binelli rassicura: «A livello nazionale la Lega è il partito autonomista e federalista per eccellenza: il volere dei territori ha la sua importanza. Fugatti ha lavorato bene, e nel sondaggio dello scorso anno ha ricevuto il consenso del 65% dei cittadini», aggiunge il commissario leghista, quasi in controrisposta ai sondaggi citati dal ministro.
Urso ha infatti sostenuto che il punto d’incontro può essere raggiunto «riconoscendo a Fratelli d’Italia il ruolo del primo partito in Trentino così come è emerso nelle ultime elezioni politiche e confermato in ogni successivo sondaggio». «Nessuno disconosce il ruolo di FdI — risponde Binelli — A ottobre si vedrà il suo peso politico e riceverà il giusto riconoscimento». Ma FdI chiede già un ruolo preminente, tanto da proporre Gerosa come candidata. E tanto da non firmare il documento unitario del centrodestra che dà mandato a Fugatti, come unico candidato, ad allargare la coalizione al Patt. Fin dove si spingerà Fratelli d’Italia? C’è chi sostiene che il partito locale di Meloni abbia alzato l’asticella per scartare il nome di Fugatti, a favore di un altro esponente più vicino a Fratelli d’Italia. Ma la Lega sarebbe disposta a fare un passo indietro? «Non è un’ipotesi sul piatto, dovrebbe farlo tutta la coalizione».
Scenario escluso anche dal leader de La Civica. «È una non-ipotesi — è tranchant — La coalizione si è espressa sulla riconferma di Fugatti perché ha lavorato bene e ha tenuto unita la coalizione, quindi non c’è ragione di modificare questo assetto». Il voto nazionale o delle elezioni regionali «non deve avere riflessi sul Trentino, dove senza i movimenti territoriali e autonomisti non si vince».
E a proposito di autonomia, ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sull’autonomia differenziata del ministro Calderoli. Un passaggio che il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha voluto accompagnare con una sua visita a Roma. «Se le Regioni a statuto ordinario ricevono competenze che vanno oltre quelle delle Regioni a statuto speciale, anche l’Alto Adige dovrebbe riceverle», ha dichiarato al termine del confronto con la premier Giorgia Meloni, con la quale ha concordato un tavolo di lavoro per le proposte di modifica dello Statuto di Autonomia, volto quindi a «superare la giurisprudenza della Corte Costituzionale, spesso contraria alle competenze dell’Alto Adige». All’incontro, appunto, c’era solo la delegazione altoatesina. Riguardo al ddl «Calderoli» Fugatti ha detto che «legittima anche la nostra autonomia di fronte alle spinte centraliste». Pungente Urzì, commissario provinciale di FdI: «In Trentino Alto Adige smentiti tutti i decenni di retorica su presunti atteggiamenti antiautonomisti di Fratelli d’Italia».