Alpinismo

mercoledì 2 Agosto, 2023

La nebbia in quota diventa un pericolo. Doppio intervento del soccorso alpino sul Catinaccio e sul Lagorai

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Una ragazza ha perso la traccia della ferrata Laurenzi sul Catinaccio, un'altra giovane ha accusato un malore mentre si trovava al rifugio Cima D'asta
Elicottero

È durato 4 ore l’intervento del soccorso alpino, conclusosi alle 16.30, per mettere in salvo una giovane escursionista altoatesina di 18 anni che si trovava nel gruppo del Catinaccio in val di Fassa. La giovane stava percorrendo la ferrata Laurenzi al Molignon quando ad un certo punto, complice la nebbia e quindi la scarsa visibilità, ha perso la traccia del sentiero finendo incrodata su una cengia friabile in una zona molto impervia e instabile, a una quota di circa 2.700 m.s.l.m.. L’escursionista, illesa ma in difficoltà a muoversi, ha chiesto aiuto al Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 12.30.
La Centrale Unica di Trentino Emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero che è volato a Pozza di Fassa per imbarcare due operatori della Stazione Centro Fassa. Salito in quota, dopo alcuni tentativi di avvicinamento resi difficili dalla nebbia, l’elicottero ha individuato l’escursionista ed ha verricellato il Tecnico di elisoccorso e i due soccorritori del Soccorso Alpino a distanza di sicurezza per evitare che la roccia friabile si staccasse. In una seconda rotazione è stato trasferito in quota un quarto soccorritore per dare supporto nelle operazioni di recupero. Dopo aver raggiunto l’escursionista, i soccorritori hanno attrezzato un traverso di 50 metri con una corda fissa per riportarla in sicurezza sulla traccia della ferrata. Una volta giunti sul sentiero la scarsa visibilità non ha consentito all’elicottero di volare in quota per il recupero. I soccorritori e l’escursionista, illesa, sono scesi a piedi fino al rifugio Antermoia, dove la ragazza si è fermata per rientrare in autonomia. I soccorritori, invece, hanno proseguito a piedi fino alla parte alta della valle Udai, dove al limitare delle nebbie sono stati recuperati dall’elicottero.
Anche un secondo intervento è stato complicato dalla nebbia.
È successo attorno alle 12.30 al rifugio Cima D’asta dove una giovane di 21 anni aveva accusato un dolore al torace spingendo il rifugista a chiamare la centrale unica. Subito si sono messi in moto i soccorsi ma l’elicottero in un primo tentativo non è riuscito a raggiungere il rifugio, posto a 2.480 metri di quota, per la scarsa visibilità dovuta alla nebbia. L’elicottero è quindi sceso a valle per imbarcare a bordo due operatori della Stazione del Tesino del Soccorso Alpino, pronti a Malga Sorgazza. I soccorritori sono stati fatti sbarcare a limite delle nebbie, circa 100 metri più a valle del rifugio ed hanno proseguito a piedi. Giunti al rifugio, hanno stabilizzato e imbarellato la ragazza per poi trasportarla a valle a piedi con la barella portantina. Dopo circa 30 minuti, una finestra di bel tempo ha consentito all’elicottero di volare in quota, di recuperare a bordo la ragazza in hovering e di trasferirla all’ospedale Santa Chiara di Trento per accertamenti.