La tragedia di Caldes
martedì 11 Aprile, 2023
di Benedetta Centin
In questi giorni mamma Franca Ghirardini ha risposto a tante telefonate di chi voleva farle le condoglianze per la morte di suo figlio Andrea Papi, ucciso dall’orso. Tra questi anche politici e deputati. Ma certo la donna non si aspettava di avere dall’altro capo del telefono la premier Giorgia Meloni. Proprio così: sabato sera, vigilia di Pasqua, la presidente del Consiglio dei Ministri ha chiamato la famiglia per esprimere la propria vicinanza. «Non lasciateci soli, qui la situazione va cambiata, va garantita l’incolumità della gente» le parole, in sintesi, della mamma, attanagliata dal dolore ma anche determinata a far sì che suo figlio non sia morto invano. Una sorta di appello, quello della trentina. Una supplica perché altre famiglie non debbano subire lo stesso dolore, l’identico tormento. Con un grande senso di impotenza, motivata anche da rabbia e indignazione. Da Meloni sono arrivate rassicurazioni: la premier ha fatto sapere infatti alla mamma che si informerà sulla situazione e sull’organizzazione del progetto Life Ursus e che farà quanto in suo potere. Parole, queste, che fanno ben sperare la famiglia del runner. Affinché ci sia un cambiamento e venga rivisto il progetto Life Ursus, la sua gestione che — è l’accusa dei parenti — «non ha saputo adeguarsi e affrontare l’aumento degli orsi e che non ha ritenuto di agire dopo le molte aggressioni che ci sono state in questi anni». Non a caso la donna di Caldes a cui è stato strappato l’amato figlio di 26 anni allarga lo stesso appello rivolto a Meloni a Provincia di Trento e Stato, che aveva già detto di voler portare in tribunale. Il suo obiettivo, si legge tra le righe di una lettera scritta di getto, con le lacrime a segnarle il volto, è quello di sensibilizzare. La politica, le istituzioni e l’opinione pubblica. Per cambiare la normativa, per rimettere mano al progetto sugli orsi in Trentino. Di cui dovrebbero parlare domani, nell’incontro in programma, il governatore Maurizio Fugatti, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e un referente di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
Indagini su più fronti
Ora, se vi siano delle eventuali responsabilità per la morte di Andrea Papi dovrà stabilirlo la Procura di Trento che ha aperto un fascicolo al momento conoscitivo, un modello 45, senza ipotesi di reato né indagati. I genitori, la fidanzata e la sorella del runner, che ieri sono stati in camera mortuaria per vedere la salma del loro caro, si sono affidati agli avvocati Maura Cravotto e Marcello Paiar. Legali che hanno incontrato ieri e che stanno approfondendo la normativa di settore e il progetto sugli orsi per valutare tutte le possibili azioni da intraprendere. Normativa provinciale che, è da sottolineare, è carente: non prevede infatti indennizzi in caso di lesioni, anche mortali. Solo risarcimenti per i danni che l’orso provoca a cose, allevamenti, colture. Ma questa circostanza non impedisce comunque di procedere se dovesse essere riconosciuta una qualche responsabilità, imperizia od omissione. «I parenti vogliono giustizia e se venissero individuati dei responsabili chiede che questi siano chiamati a rispondere anche di una condotta omissiva. Quanto all’indennizzo è giusto vi sia, è questione di principio, un riconoscimento della grave perdita». Ma anche, diciamolo, una presa di coscienza.
I funerali e le misure previste
Domani sarà il giorno in cui la comunità di Caldes e tutta la Val di Sole si stringeranno attorno alla famiglia per l’ultimo saluto al runner. Sarà giornata di lutto cittadino non solo a Caldes ma anche in tutti i tredici comuni della valle. Bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio da rispettare al momento delle esequie con la richiesta di tenere un comportamento consono. Nessuna interruzione comunque delle attività, sia chiaro. Il funerale verrà celebrato a partire dalle 15 nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo e inevitabilmente verranno attuate una serie di misure straordinarie per la viabilità e per garantire l’ordine e la sicurezza, come verrà stabilito da forze dell’ordine, polizia locale, vigili del fuoco e amministrazione comunale con il sindaco Antonio Maini che si ritroveranno anche oggi per un tavolo tecnico. In considerazione del fatto che si prevede una grande affluenza il paese sarà blindato, con una grande zona resa esclusivamente pedonale per il tempo della funzione religiosa: si potrà arrivare fino ai parcheggi e da lì si proseguirà fino alla chiesa, per chi volesse con il servizio navetta messo a disposizione. Visto poi che la chiesa non potrà accogliere tutti (la capienza è di circa 150 persone o poco più) verranno installati degli altopartanti all’esterno, per fare in modo che tutti possano seguire la cerimonia anche nell’ampia area che verrà esclusa appunto al traffico. All’esterno dove gli amici del ragazzo hanno realizzato una maxi cornice con oggetti e foto ricordo. Ai funerali dovrebbero partecipare tutti i sindaci della val di Sole, il governatore Fugatti e il vicario del commissariato di governo. Questa sera intanto, a partire dalle 20, la comunità si ritroverà per la recita del rosario.