Il caso
venerdì 2 Febbraio, 2024
di Simone Casciano
«Comunico che mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario, lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni». Questo l’annuncio a sorpresa di Vittorio Sgarbi. Il presidente del Mart, e sottosegretario alla cultura, lo ha detto durante l’evento «La Ripartenza» organizzato da Nicola Porro, in corso a Milano.
Sgarbi non ha voluto spiegare i motivi di queste dimissioni ma è facile che debbano aver pesato le recenti vicende, anche giudiziarie, che lo hanno coinvolto. Due le inchieste, giornalistiche ma non solo, che negli ultimi mesi avevano messo in difficoltà il sottosegretario del governo Meloni. La prima era quella relativa a delle fatture che Sgarbi avrebbe incassato per la sua attività di consulente quando già sottosegretario e quindi impossibilitato a ricevere compensi. La seconda invece era un’inchiesta giornalistica, portata avanti da Report e il Fatto Quotidiano, che si era concentrata sullo strano caso di un quadro di Rutilio Manetti rubato più di 10 anni fa in un castello e molto simile ad un’opera in possesso di Sgarbi. Un caso su cui poi è stata aperta anche un’indagine.
Ora Sgarbi ha deciso di fare un passo indietro rispetto al suo incarico di governo, e nei giorni scorsi già non gli era stato rinnovato l’incarico come presidente della Fondazione Canova di Possagno. Rimane da capire se invece proseguirà il suo impegno come presidente del Mart, una decisione che spetta al presidente della provincia Maurizio Fugatti che più volte aveva preso le difese del vulcanico critico d’arte.
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