Ambiente
domenica 30 Luglio, 2023
di Redazione
Nuove bocciature illustri per il progetto della diga del Vanoi proposto dalla regione Veneto. Un’opera che sorgerebbe in larga parte sul territorio del Trentino. A farsi avanti per dichiarare la proprio opposizione al progetto ora è la Sat. La Società degli alpinisti tridentini scrive che si tratta di «una diga che andrebbe a stravolgere un sistema fluviale ormai unico nel panorama delle Alpi Orientali». La Sat continua dicendo che «Intendere l’ambiente come una natura da assoggettare e sottomettere per l‘interesse umano è una forma anacronistica e conclusa del passato». La bocciatura si fa forte di un’analisi redatta dalla Sezione Sat del Primiero e poi recepita dal consiglio centrale dell’associazione. Sei i punti sollevati per manifestare l’opposizione all’opera. Il primo è che la diga andrebbe a stravolgere l’ecosistema fluviale, un ambiente in cui si trovano due specie protette e che verrebero messe in pericolo: la trota marmorata e lo scazzone.
Il secondo punto è relativo al pericolo idrogeologico considerato che «i versanti destro e sinistro dell’ipotetico lago presentano pericolosità massima (P4), criticità geologica evidenziata nella carta di Sintesi Geologica, dovuta a potenziali crolli ed alla particolare situazione lito-geomorfologica dei versanti franosi». Un altro punto preoccupante secondo la Sat sono gli effetti che il bacino potrebbe avere sul clima della zona. «Da studi fatti lo specchio d’acqua avrà una forte evaporazione che cambierà il microclima della valle del Vanoi con più umidità e malesseri per la gente locale che ci vive. In Primiero c’è l’esempio della Diga di Pontet molto più piccola, costruita all’inizio degli anni ‘60 che ha influenzato notevolmente il clima della valle, rendendola notevolmente più piovosa e umida». Gli altri punti si concentrano sui disagi che i lavori creerebbero ai residenti e alla viabilità e poi sull’ampio sfruttamento a cui già sono sottoposte i corsi d’acqua del Trentino. Una voce contraria all’opera arriva anche dal consiglio regionale del Veneto. È quella di Arturo Lorenzoni, il candidato del centrosinistra alle ultime elezioni regionali. «La diga del Vanoi è la risposta sbagliata a un problema reale – scrive il consigliere – Se è vero che la pianura veneta ha un estremo bisogno di acqua, è vero anche che gli studiosi di idrologia ci hanno mostrato come la risposta più efficace, economica e rapida sia quella di facilitare la ricarica delle falde sotterranee, non di creare nuovi bacini che invadono le proprietàconsumano il territorio sommergendo le sue bellezze, ne minano la sicurezza e costano cifre assurdamente alte».
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