L'attività

giovedì 25 Luglio, 2024

La trappola che scatta e il segnale che si attiva: come i Forestali hanno catturato KJ1

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Durante le operazioni di sedazione e radiocollaraggio, i cuccioli sono rimasti a 50 metri dalla mamma
Orsa Dro

Se i decreti del Tar hanno sospeso le ordinanze di abbattimento della Provincia nei confronti di Kj1, l’orsa responsabile dell’aggressione a Vivien Triffaux martedì scorso, le azioni dei forestali non si sono fermate, fino a raggiungere un risultato importante: la cattura dell’esemplare e la sua successiva re-immissione in libertà, ma solo dopo averla dotata di radiocollare e aver prelevato i campioni genetici.
La cattura
Erano circa le due di notte tra lunedì e martedì nei boschi della zona di Naroncolo, sopra Dro, la stessa zona teatro dell’aggressione di una settimana fa. Nel cuore della notte il buio e il silenzio abbracciavano la radura, ad un certo punto però una trappola è scattata e un segnale ha allertato la squadra di cattura del Corpo forestale. Era il momento che questi professionisti aspettavano da giorni. Subito la squadra si è portata sul posto, un’area boschiva che sapevano essere frequentata dall’orsa con i suoi cuccioli che si presume essere Kj1. Gli sforzi dei forestali sono stati premiati: un’orsa si trovava proprio all’interno della trappola a tubo.
Le successive operazioni
A questo punto i forestali si sono mossi secondo quanto previsto dal protocollo. Hanno sedato l’animale e poi, una volta constatato che si fosse addormentato, lo hanno estratto dalla trappola a tubo. A questo punto la squadra cattura ha provveduto a recuperare i campioni genetici, che saranno analizzati dalla Fondazione Mach e serviranno a confermare che si tratti proprio di Kj1, e radiocollarato l’orsa. Terminate le operazioni, all’animale è stato somministrato un anti-sedativo per favorirne il risveglio.
I cuccioli e la libertà
Le operazioni sono durate in tutto circa un’ora. In tutto questo tempo i tre cuccioli dell’orsa si sono tenuti a una distanza di circa 50 metri dalla trappola tubo e dalla madre, dove l’orsa li aveva lasciati prima di avvicinarsi al dispositivo attratta dall’esca. Al risveglio dell’orsa si sono poi allontanati con lei.
Il tracciamento
Grazie al radiocollare ora i forestali conoscono in tempo reale la posizione dell’animale. A secondo delle impostazioni programmate infatti il collare manda un segnale Gps ad intervalli di tempo, che possono essere ogni 15 minuti, ma anche di più se si vuole risparmiare batteria. La posizione dell’animale può essere monitorata anche dai cittadini sul sito grandicarnivori.provincia.tn.it. Si tratta, ovviamente, di un’indicazione imprecisa. La griglia, colorata di giallo nel quadrante in cui è presente l’orsa, è divisa in quadrati di 4 chilometri per quattro chilometri, presentando quindi un’area di 16 chilometri quadrati. Si tratta di un’imprecisione voluta, per evitare che curiosi o bracconieri possano avvicinarsi all’animale, quella che possono visualizzare i forestali è assai più precisa. E infatti sulla base di queste indicazioni proseguono i monitoraggi puntuali dell’orsa. Tanto è vero che nella notte tra martedì e mercoledì una donna del posto, ha raccontato al sindaco Betta, stava scendendo da San Giovanni al monte in macchina nel cuore della notte, quando si è vista attraversare la strada da un’orsa. Poco dopo si è imbattuta nei forestali che la stavano tenendo d’occhio e hanno raccomandato alla donna di non uscire dall’auto.
Failoni: «Ora più sicurezza»
Il presidente Fugatti ha informato sindaci e commissariato del governo del successo dell’operazione nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi al Commissariato del governo nella giornata di ieri. Esprime soddisfazione anche l’assessore provinciale Roberto Failoni. «Credo che il radiocollare sia in questo momento una soluzione che garantisce almeno la sicurezza dei cittadini – dice Failoni – Perché ci permette di monitorare puntualmente gli spostamenti di questo animale confidente, e credo che così la vita di chi vive in quelle zone sia un po’ più serena». Quali saranno ora i prossimi passi? La Provincia ha ribadito l’impraticabilità della proposta del Tar di interdire parte dei sentieri del Trentino, specificando che l’orsa in questione «si muove in un’area estesa 110 chilometri quadrati e al suo interno si trova una rete di sentieri e strade forestali lunga 250 chilometri con circa 100 accessi diversi». Bisognerà intanto aspettare gli esiti delle analisi genetiche, poi, come scriviamo qui a fianco, la strada di Kj1 sembra già segnata.