economia
martedì 12 Novembre, 2024
di Gabriele Stanga
Un fatturato lordo da 29 milioni, che, seppure in lieve calo rispetto al 2023, mette in luce un liquidato ai soci cresciuto oltre i 15 milioni, cifra in netto rialzo rispetto a quanto inizialmente previsto.
Per la cooperativa La Trentina, società attiva nel mercato ortofrutticolo da oltre 30 anni, il bilancio 2024, si chiude dunque in bellezza, con valori positivi e, anzi, oltre le aspettative. La giusta conclusione per un annata che ha visto la fusione con Società Frutticoltori Trento (Sft), avvenuta lo scorso luglio, portando a prospettive di miglioramento ulteriore. «I risultati raggiunti nel corso della campagna commerciale appaiono certamente soddisfacenti e si inseriscono nel solco di un percorso importante segnato quest’anno dalla fusione con Sft e sviluppato nella direzione del rafforzamento del sistema e dell’impegno costante per la valorizzazione del prodotto» commenta il presidente della cooperativa, Rodolfo Brochetti.
Come anticipato, il fatturato lordo ammonta a 29 milioni, in diminuzione rispetto al dato dello scorso anno (32,8) a causa di un calo della produzione a seguito degli avversi eventi climatici. A spiccare però è soprattutto il liquidato sul conferimento di mele, pere, kiwi e susine che si attesta appunto attorno ai 15,6 milioni.
Infatti, quest’ultimo appare in deciso rialzo rispetto alla previsione iniziale (14,2 milioni). Il dato, in aumento sull’annata precedente, rappresenta, inoltre, il terzo risultato più alto degli ultimi 8 anni nonché il secondo in termini unitari.
Dunque, nonostante le difficoltà nella produzione, «i numeri della campagna, evidenziano una significativa valorizzazione e, come tali, costituiscono un viatico incoraggiante per la nuova realtà produttiva» ha ricordato il direttore generale Luca Zaglio.
L’analisi si sposta poi sui vantaggi della fusione con Società Frutticoltori Trento che, dicono dalla cooperativa, «seguendo un piano di riorganizzazione e miglioramento dei principali indicatori economici e patrimoniali di quest’ultima, oltre a garantire un futuro sicuro alle famiglie di produttori coinvolte, consente di aggregare una produzione totale annua di circa 60 mila tonnellate di mele e un fatturato complessivo di oltre 50 milioni di euro».
Numeri cui si aggiungo 1000 aziende familiari socie e un totale di 1300 ettari coltivati, costituiti in gran parte da meleti. Non a caso, La Trentina è il quarto polo italiano nella produzione di mele, con un’offerta certificata di sei diverse varietà di frutti: Gala, Red delicious, Golden delicious, Fuji, Granny Smith e Morgenduft.
Secondo il presidente di Apot (Associazione produttori ortofrutticoli trentini) , Ernesto Seppi, infine «il bilancio positivo di La Trentina rappresenta un segnale chiaro della forza e della coesione del sistema ortofrutticolo del territorio».
In questo scenario, osserva Seppi, «la fusione della Cooperativa con Sft, condivisa dalle rispettive basi sociali, costituisce un valido esempio di quella strategia di aggregazione capace di consolidare il ruolo del nostro comparto sul mercato nazionale e internazionale favorendone la capacità di innovazione e il dialogo con le istituzioni».