Sport
giovedì 6 Giugno, 2024
di Lorenzo Fabiano
Tutto è bene ciò che finisce bene, ma che sofferenza. La Val Gardena avrà i campionati del mondo di sci alpino, ma non nel 2029, data per la quale si era ufficialmente candidata, bensì due anni dopo nel 2031. Poco male, visto come si era messa la votazione al congresso della Fis a Reykjavik. Tante erano le speranze, tante le attese e altrettanta la fiducia per una candidatura forte con il 2029 come obiettivo: le avversarie, la norvegese Narvik e a Andorra, erano sì insidiose ma il comitato gardenese presieduto da Ranier Senorer, fresco di riconferma per il prossimo quadriennio, pareva poter partire in pole. E invece ecco ciò che non t’aspetti: alla votazione per il 2029 Narvik ha ricevuto undici preferenze contro le otto della Val Gardena e una sola per Andorra. Quando il Presidente della Fis, lo svedese Johan Eliasch, ha scandito il nome della località norvegese, in sala si sono alzate le grida di giubilo dei vincitori accompagnate dal silenzio, e il gelo lungo la schiena, degli sconfitti. Doccia fredda, pive nel sacco e tutto finito? Per fortuna no, perché come ha spiegato Eliasch le tre proposte presentate erano di così alto livello che si è deciso di procedere con una seconda votazione per assegnare in un ballottaggio tra Val Gardena e Andorra anche i mondiali del 2031. Ansia e trepidazione. Risultato finale, 11 a 6 per gli altoatesini. Una liberazione che Rainer Senoner ha espresso facendo trasparire una forte emozione: «Non ho parole. È semplicemente incredibile. Abbiamo lavorato tantissimo negli ultimi tre anni per realizzare questo sogno, sviluppando un concetto globale che racchiude innovazione, inclusione, sostenibilità, sportività, professionalità, la nostra identità ladina e tanti altri fattori. Ora questo sogno è realtà. Il nostro lavoro, il nostro dossier di prima classe e, soprattutto, la nostra passione per lo sci sono stati riconosciuti. Siamo profondamente grati alla FIS per la loro fiducia e promettiamo di organizzare gare di successo tra sette anni», queste le sue parole sul palco dove è salito con il presidente della Fisi Flavio Roda che così ha a sua volta commentato: «Un grande successo per l’Italia – ha commentato a caldo il Presidente della FISI, Flavio Roda – e un grande successo per la Val Gardena, che ha un progetto davvero meraviglioso, che non poteva essere scartato. È stata una competizione serrata e i complimenti vanno a Narvik e a Soldeu. Ma è tanta la soddisfazione per aver ottenuto questo successo e, sono sicuro, che si tratterà di un altro Mondiale di altissimo livello, come è tradizione sulle nevi italiane». Un successo sofferto in una serata thrilling: la Val Gardena tornerà quindi ad ospitare un campionato del mondo di sci a sessantuno anni di distanza dal battesimo iridato del 1970. Della delegazione guidata da Senoner facevano parte atleti gardenesi d coppa del mondo come Alex Vinatzer e Nicol Delago, i sindaci della valle e il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher che l’ha messa in filosofia: «I mondiali nel 2031 anziché nel 2029? Meglio, avremo più tempo per prepararci». In realtà, come ha aveva ribadito Senoner in una recente intervista rilasciata al nostro giornale, in Val Gardena tutto è già pronto: i campi di gara saranno il Ciampinoi per le gare tecniche e la Saslong per le veloci, quelli di allenamento sulla Dantercepies, al Mont de Sëura al Monte Pana, e a Piz Sella a Plan de Gralba; i lavori si concentreranno sull’ammodernamento dello stadio al parterre della Saslong (storica sede di tappa di coppa del mondo dal 1969), ma sarebbero stati fatti comunque con o senza mondiali. Per le tribune al Campo Freina del Ciampinoi a Selva, si ricorrerà a strutture smontabili. Cinquant’anni fa il mondiale pensato e voluto da Erich Demetz servì quale trampolino di lancio per fare decollare il turismo di massa dello sci alpino sotto il Sassolungo; nel 2031 sarà una ciliegina sulla torta per consolidarlo. Nel 1970 la rassegna iridata dominata dallo squadrone francese fu avara di soddisfazioni per i colori azzurri (il giovane Gustavo Thoeni fu quarto in slalom e Marcello Varallo quinto in discesa: la Valanga Azzurra ancora non c’era, ma sarebbe fiorita da lì a poco); al 2031 mancano sette anni, ma ieri sera a Reykjavik Alex Vinatzer e Nicol Delago (e a casa la sorellina Nadia, i figli d’arte Teresa Runggaldier e Max Perathoner e i futuri talenti che dallo Sci Club Gardena sbocceranno) un bel pensierino a un campionato del mondo sulle piste di casa ce lo avranno di sicuro fatto.