il lutto

giovedì 13 Aprile, 2023

La Vallarsa piange l’alpino Giulio Costa (101 anni): era stato prigioniero dei tedeschi

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Era la memoria della Seconda guerra mondiale. Amante del canto, è stato un elemento cardine del Coro Pasubio

Se ne è andato serenamente dopo una lunga vita Giulio Costa, il più anziano residente di Vallarsa. 101 anni compiuti a novembre, alpino reduce del naufragio di Corfù, prigioniero di guerra. Ma anche voce del Coro Pasubio di Vallarsa, nel quale ha cantato per lunghi anni e sorriso ai tanti amici della valle che vedeva affacciandosi dal suo balcone alla Costa.
A incontrare i suoi occhi azzurri, velati dalla cecità negli ultimi anni ma che non mancavano di sorridere.
Classe 1921, nato in Vallarsa, il 3 gennaio, a 19 anni è chiamato alla leva militare e viene mandato al fronte in Grecia. Una vita tranquilla in questa guerra strana dove lui, montanaro, si trovava a vivere sull’isola di Corfù.
L’8 settembre 1943 vive l’armistizio: prigioniero dei tedeschi il 10 ottobre è sulla nave «Mario Rosselli» che viene bombardata. Lui, però, riesce a salvarsi. Da lì l’avventura da prigioniero lo porta ad Atene, Salonicco, Budapest, in Russia, Lituania e, infine, in Polonia, prima del il ritorno a casa il 7 ottobre 1945, confortato solo dalla preghiera e salvato dalla semplicità del suo essere montanaro.
Le sue avventure le ha raccontate in un diario, diventato un libro (La partenza di molti, il ritorno di pochi, Newbook edizioni, 2019) grazie al sostegno Comune di Vallarsa, e una canzone, «Diario», che il nipote Ivan Cobbe ha composto per il suo Coro Pasubio. Nel 2015 il Commissario del Governo lo ha insignito della «Medaglia della liberazione» proprio perché tra i pochi reduci della Seconda guerra mondiale.
Dopo il conflitto Giulio ha trascorso una vita tranquilla nella sua casa alla Costa di Vallarsa dove oltre alle amate viti e all’orto ha coltivato la sua grande passione: il canto.
Tra i fondatori del Coro Pasubio, ci ha cantato nei bassi fino ai primi anni 2000 per poi cedere il posto al figlio Fiorenzo e al nipote Dario. Non solo, però, perché ha cantato anche nel coro della chiesa di Raossi e poi a casa, quando la vista è venuta meno. Giulio, infatti, ha comunque continuato a intonare le canzoni di montagna a lui tanto care.
Nel 2021, per il 100° compleanno, gli amici del coro Pasubio hanno cantato a casa sua e lui si è unito intonando «il testamento del capitano» con la voce ancora vigorosa.
Una vita lunga, vissuta con la moglie Lidia e, rimasto vedovo, proseguita in compagnia de figli Carmen, Luciana e Fiorenzo con la fortuna di essere rimasto lucido e poter divertirsi coi nipoti che non mancavano mai di coccolarlo. Ma a voler bene a Giulio c’è tutta la Vallarsa che ora piange al pensiero di non veder più il suo cappello spuntare dalla panchina o dal suo poggiolo lungo la strada della Costa. Di lui rimane un prezioso libro, una canzone, tanti sorrisi ma anche il ricordo e la certezza che lassù stia cantando, felice di aver ritrovato la sua cara Lidia.
I funerali si terranno venerdì 14 aprile alle 16 nella chiesa di Parrocchia di Vallarsa.