Lutto
sabato 16 Settembre, 2023
L’addio a Renato Magnoni: «Eri sole ed aria, e ti ricorderò così»
di Enrico Callovini
Il toccante messaggio della moglie e dei figli durante i funerali

Lacrime, tristezza e incredulità. Sono i sentimenti predominanti emersi oggi, sabato 16 settembre, nella chiesa di San Bernardo di Rabbi, durante i funerali di Renato Magnoni, il 55enne morto martedì mattina a seguito di un malore mentre si trovava a lavoro, sul tetto di un appartamento a Dimaro Folgarida. «Vorremmo che Renato fosse ancora qui con noi – ha detto in apertura di funzione il parroco di Rabbi -, e che facesse ancora emergere il bello da ognuno di noi, come era abituato a fare». Tante le lacrime che sono scese dai presenti oggi pomeriggio e, altrettanti, erano proprio i presenti: giovani, anziani, adulti. C’erano i vari gruppi alpini della zona, i cacciatori, i membri del gruppo Avis, i compagni di squadra del figlio Gianluca. Tutta la comunità, insomma, ha voluto stringersi attorno alla famiglia di Renato (che lascia la moglie Barbara e i giovani figli Gianluca, Giada e Gloria), un uomo ben voluto da tutti e che era sempre disposto ad aiutare qualsiasi associazione. «C’è un tempo per la vita e un tempo per la morte – ha detto durante l’omelia il parroco -. E questo aspetto lo stanno vivendo i familiari, che dovranno convivere con un vuoto enorme. Qui in Valle il silenzio è stato tanto dopo la notizia della sua scomparsa. Silenzio, tanto dolore e sconcerto. Nessuno dimenticherà quanto volevi bene alla gente, la tua partecipazione, la tua voglia di vivere e l’amore che hai dato alla tua famiglia e il valore di stare insieme alle persone. E questa sarà la tua eredità. Se ne è andato un amico, ma ricordate, un amico è per sempre e tu, Renato, vivrai sempre nei nostri cuori». Prima della processione verso il vicino cimitero, è stato il momento dei messaggi, che sono stati tanti: lo hanno salutato gli alpini (che hanno sottolineato il suo costante impegno in tutte le attività della comunità, il suo voler sempre scherzare e il sorriso sempre stampato sul viso), i membri del gruppo Avis, i cacciatori, i suoi amici di Penasa e i compagni di squadra di Gianluca. Ed è stato proprio il figlio maggiore, che con la voce rotta dal dolore ha preso coraggio, si è fatto forza, e ha voluto dedicare all’amato papà il suo personale pensiero. «Ciao papà, grazie di tutto. Tu c’eri sempre. Quando ero arrabbiato o triste trovavi sempre il modo di aiutarmi. Ora vorrei soltanto stringerti ancora per dirti quanto ti amo e quanto ti voglio bene. Ti chiedo solo di darmi ora la forza di andare avanti».
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