Sanità
martedì 11 Febbraio, 2025
di Davide Orsato
C’è una ragione se in ambito medico chiamano l’infarto (e, allargando la prospettiva, le malattie cardiovascolari in generale) «il grande killer»: ogni anno nel solo Trentino, muoiono circa 1.700 persone a seguito di un «problema di cuore»: il 40,2% (per le donne) e il 32% (tra gli uomini) del totale dei decessi, circa cinquemila che si registrano ogni anno. Fare prevenzione in questo campo, insomma, vuol dire fare molto. Così l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha lanciato una nuova campagna che porterà momenti di ascolto sul territorio e anche occasioni per effettuare uno screening gratuito. Si chiama «La salute ci sta A cuore», con una «A» maiuscola come quella che contraddistingue le cinque regole che verranno promosse: «Alimentazione, Attività fisica, Attenzione ai fattori di rischio, Assumi la terapia, Attivati nel modo giusto». Ma in quanto comportamenti a rischio come sono messi i trentini? Verrebbe da rispondere «bene ma non benissimo». I fattori che causano un aumento dell’incidenza di infarti e ischemia sono note: fumo, assenza di attività fisica, sovrappeso, abuso di alcol. Nei primi tre, in Provincia, i dati sono leggermente migliori (si parla di un punto percentuale o due in meno) ma per quanto riguarda l’alcol c’è un vero e proprio tracollo: la percentuale di residenti che ne fa un uso considerato a rischio è quasi il doppio rispetto alla percentuale registrata in Italia: 32% invece che 18%. Secondo i medici, una maggiore attenzione porterebbe alla riduzione del rischio di circa il 60% dell’incidenza delle malattie cardiache.
«Assieme ai progressi terapeutici — spiega direttore dell’unità operativa. di cardiologia dell’ospedale Santa Chiara, Roberto Bonmassari — la prevenzione può fare molto. Per quanto riguarda invece la presa in carico, negli ultimi decenni la mortalità negli ospedali è crollata. Ma il momento più delicato, quando avviene un evento cardiaco acuto, è quello che precede l’arrivo in pronto soccorso. In questo caso i dati sono rimasti pressoché invariati: rischia di morire una persona su quattro. Ecco perché è importante saper riconoscere in tempo i segni di un infarto, in modo da poter essere raggiunti da un’équipe medica con un dispositivo salvavita, ossia un defibrillatore». A presentare l’iniziativa, accanto a Bonmassari, Laura Ferrari, responsabile del servizio promozione ed educazione alla salute, alla presenza dell’assessore alla salute Mario Tonina e il direttore generale di Apss Antonio Ferro. Il primo evento della campagna è previsto per venerdì, giorno di San Valentino, con un evento alle 16 all’ospedale di Rovereto.
il bilancio
di Redazione
Il mese con il maggiore afflusso è stato agosto (29.425 chiamate), mentre i giorni di “record” sono stati il 12 luglio (1.200 contatti per un’allerta meteo) e il 4 novembre (500 contatti)
l'opportunità
di Redazione
Fino al 21 febbraio è possibile inoltrare le proposte per le categorie previste dal premio che sarà assegnato il 12 giugno 2025 in una cerimonia ufficiale presso la Sala Depero della Provincia
In centro
di Redazione
L’importante contesto funerario, in via Santa Croce, è rimasto perfettamente conservato attraverso i millenni grazie agli episodi alluvionali che hanno sigillato il deposito archeologico.